La fretta, si sa, è cattiva consigliera e lo sa anche Elon Musk. Il ceo di Tesla - contrariamente a quanto fatto quasi sempre negli ultimi anni quando scriveva ai suoi dipendenti di correre per produrre più auto possibile nel trimestre - stavolta propone di tirare il freno a mano. Per farlo, racconta la testata Cnbc, ha spedito una lettera ai lavoratori raccomandando che “l'azienda non spenda pesantemente per straordinari e collaboratori temporanei solo per far spedire più auto possibili entro la fine del quarto trimestre”.
“Storicamente - dice ancora il manager - alla fine di un periodo sprintiamo come pazzi per massimizzare le consegne, ma queste poi calano in modo massiccio nelle prime settimane del trimestre successivo. Valutando complessivamente un periodo di sei mesi, alla fine non avremo consegnato nessuna auto in più, ma speso un sacco di soldi e ci saremo bruciati per accelerare nelle ultime due settimane di ogni trimestre".
Risultati comunque postivi
La nota interna è stata inviata poco più di un mese dopo che Tesla è stata in grado di aumentare le sue consegne globali a oltre 241mila esemplari nell’ultimo trimestre, nonostante i problemi della catena di approvvigionamento globale e una carenza di chip che ha colpito le vendite di altre case automobilistiche come General Motors e Ford. Cnbc, nel suo approfondimento, nota che Tesla non ha rilasciato un chiaro obiettivo di consegna per il 2021, ma ha parlato solo vagamente di aumentarle di circa il 50% su base annua. Nel 2020 le sue elettriche arrivate ai clienti sono state 500mila, e il costruttore ha già riferito di raggiunto quota 627.350 nei primi tre trimestri del 2021. Quindi adesso avrebbe, secondo gli analisti, meno motivo di correre.
Sempre nella lettera, Musk annuncia che l'azienda si aspetta una grande ondata di consegne alla fine di dicembre, quando le spedizioni dalla California e dalla Cina raggiungeranno la costa orientale degli Stati Uniti e l'Europa rispettivamente. Ma il ceo punta a ridurre la dimensione di queste fibrillazioni in futuro, "in favore di un ritmo di consegne più costante ed efficiente." "Il principio giusto - scrive ancora - è essere più efficienti ma come se non fossimo quotati in borsa e la nozione di 'fine trimestre' non esistesse”.
Anche quest’anno, nonostante i numeri in crescita, il costruttore di elettriche californiano ha affrontato sfide e difficoltà. Ad agosto, sempre Cnbc ha riferito che alcuni clienti hanno lamentato ritardi di settimane a causa di carenze di parti e problemi di produzione nello stabilimento di Fremont. Queste mese si è parlato di auto consegnate ma prive di alcune dotazioni, come le porte Usb, apparentemente a causa della carenza globale di chip.