Il servizio di robotaxi a pagamento arriva anche a Pechino. Lo conferma il quotidiano statale Beijing Daily secondo il quale la joint venture tra Baidu e la start up Pony.ai ha ottenuto l’approvazione delle autorità locali per dispiegare nella capitale cinese una flotta, per ora meno di 100 mezzi, a guida autonoma che entreranno in servizio nei prossimi giorni.
La notizia è stata celebrata con una cerimonia che si è svolta nella “Zona di Sviluppo Economico e Tecnologico” di Pechino all’interno della quale, in un un’area di 60 chilometri quadrati, i mezzi driverless potranno ora svolgere il loro servizio.
I clienti potranno chiamare una delle 67 auto del servizio giornaliero che si fermeranno in oltre 600 punti individuati sia nella zona dedicata al business che in quella residenziale dell’area interessata. Le tariffe saranno simili a quelle dei servizi di ride-hailing premium in Cina, ha aggiunto un portavoce di Baidu che ha precisato come si tratti della prima applicazione commerciale su strada aperta del suo servizio “Apollo Go”.
Dispiegamento di forze
Le case automobilistiche e le aziende tecnologiche stanno investendo miliardi di dollari nella guida autonoma, con l'obiettivo di prendere un vantaggio iniziale in quello che molti considerano il futuro della mobilità.
Nel maggio scorso la stessa Baidu ha lanciato un servizio di robotaxi a pagamento in un'area molto più piccola - 2,7 chilometri quadrati - all'interno del parco Shougang di Pechino. Secondo il ceo Robin Li, l'azienda sta puntando a portare l’“Apollo Go” in 65 città entro il 2025 e in 100 per il 2030.
La scorsa settimana, la startup cinese di veicoli autonomi AutoX - sostenuta da Alibaba - ha confermato di aver ampliato la zona interessata dal suo servizio di robotaxi nella città meridionale di Shenzhen. Attualmente questa – che copre complessivamente 168 chilometri quadrati - è la più grande area aperta anche alla circolazione di mezzi completamente autonomi del paese.