Pandemia e smart working stanno cambiando le abitudini di spostamento degli italiani. È quanto emerge dal 18esimo rapporto Audimob sulla mobilità nel post Covid. È boom di bici elettriche ma il mezzo privato resta privilegiato.
Sempre più auto e meno bus
Gli italiani scelgono sempre di più la bici, per lo più elettrica, per muoversi in città ma l'auto privata resta in pole position così come è sempre più marginale l'uso dei mezzi pubblici. È quanto emerge dal 18esimo rapporto Audimob sulla mobilità degli italiani, organizzato da Isfort (Istituto formazione e ricerca sui trasporti), Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro) e ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili.
Più attenti all'ambiente
La ricerca ha analizzato innanzitutto l'impatto prodotto dalle limitazioni agli spostamenti imposti dalla legge per contrastare il contagio e il cambio di abitudini determinato dallo smart working che ha drasticamente ridisegnato la mobilità dei cittadini (più spostamenti a piedi e in bici, per esempio). Ora con il progressivo ritorno alla normalità, stando ai dati dell'indagine, gli italiani sono innanzitutto più attenti all'ambiente come dimostra il forte aumento di veicoli elettrici in circolazione: a fine giugno 2021, oltre 83.463 auto (+57% rispetto a fine 2020, +267,2% rispetto al 2019), 18.635 ciclomotori (+12,3% rispetto a fine 2020), 12.471 scooter e moto (+32,7%), 8.352 quadricicli (+18,2%). Da segnalare, inoltre, il sorpasso dallo scorso febbraio delle motorizzazioni ibride sul diesel.
È boom bici a batteria
E non solo, la ricerca evidenzia un forte incremento nelle vendite di biciclette elettriche: +12% nei primi sei mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, e si prevede un ulteriore forte crescia per i mesi a venire. Quanto alla mobilità condivisa, l'indagine parla di "luci e ombre": da una parte aumentano i veicoli a noleggio a disposizione dei cittadini (+65% considerando tutte le città in cui è attivo un servizio di sharing mobility), ma si tratta per lo più di monopattini elettrici, mentre la flotta di auto, bici e scooter in sharing ha subito sensibili riduzioni.
Mezzi pubblici, pollice verso
Per il resto, l'uso dei mezzi pubblici sta ulteriormente diminuendo (la quota modale scende dal 10,8% del 2020 al 5,4% di quest'anno con una perdita di passeggeri dioltre il 50%, probabilmente anche per il sovraffollamento dei mezzi che potrebbe favorire il contagio del virus). Viceversa, aumenta in maniera esponenziale l'uso dell'auto (tornato ai livelli pre-Covid con il conseguente incremento di traffico e congestione sulle nostre strade) che si prevede in ulteriore forte espansione: secondo l'osservatorio Audimob, nei prossimi mesi il saldo tra quanti pensano di usarla di più e quanti pensano di usarla di meno arriverà a +8,8%.
Auto pulite: ancora in ritardo
La nota dolente è che in Europa l'Italia è ancora in ritardo nella vendita di auto ibride plug-in (PHEV) ed elettriche pure (BEV), soprattutto considerando l'enorme numero di auto vecchie e inquinanti ancora in circolazione nella penisola: oltre 12 milioni di vetture con motorizzazione che non supera l'Euro 3 (quasi un terzo del parco totale), mentre le alimentazioni a benzina e gasolio si attestano sui 35 milioni di vetture (quasi il 90% del totale), le ibride sono a quota 550mila esemplari e le elettriche oltrepassano di poco le 50 mila unità anche se, insieme alle ibride, rappresentano quasi il 20% del totale immatricolazioni (dato 2020).