Libera circolazione per le vetture d’epoca ultra quarantennali anche nei centri storici, senza che siano necessari ulteriori riconoscimenti o permessi. E’ il senso di una proposta del presidente dell’Automobile Club d’Italia e ACI Storico Angelo Sticchi Damiani appogiata dal vice presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Roberto Pella e scaturita al termine della 38esima assemblea dell’Anci che si è tenuta a Parma.
Oggi nella categoria "heritage" rientrano tutte le auto che superano i 30 anni d’età. Aggiungendo un altro decennio - che contribuirebbe a ridurre la platea dei mezzi coinvolti – si potrebbe consentirne l’accesso anche nelle zone soggette a restrizioni, senza che questo incida sui volumi di traffico e inquinamento atmosferico. “Infatti – si legge nella nota congiunta tra le tre organizzazioni - parlando di veicoli ultraquarantennali, si fa riferimento a mezzi di età considerevole che circolano pochissimo e solo per esigenze di manutenzione o di partecipazione a eventi o iniziative di motorismo storico, che arricchiscono l’ambiente urbano di valori culturali della nostra tradizione automobilistica. C’è bisogno di norme più agevoli e semplici che non alimentino nuove forme di inutile e ingiustificabile burocrazia e rendano possibile la circolazione, già di per sé limitata e circoscritta, di questi veicoli nei centri urbani”.
Procedura semplificata
Per l’Anci sarebbe sufficiente avvalersi della collaborazione istituzionale e della banca dati ACI per individuare, senza alcun onere o procedura burocratica a carico dei cittadini, le vetture con anzianità di oltre 40 anni che potrebbero essere ammesse a circolare nei centri urbani.
L’Automobile Club d’Italia, dal canto suo, potrebbe fornire a costo zero e in automatico alle amministrazioni e ai corpi di Polizia locali tutti i dati necessari, anche in presenza di varchi elettronici e "senza necessità di controlli a campione e, men che meno a tappeto, per individuare in modo semplice i veicoli abilitati".