Ultimo aggiornamento  23 marzo 2023 14:45

Toyota Aygo X, ricomincio da tre.

Francesco Paternò ·

La nuova Toyota Aygo X (che al quartier generale europeo del costruttore dicono di pronunciare “cross”) è quasi tutto ciò che ci si aspettava. Da city car cinque porte di segmento A è infatti diventata un piccolo crossover, tipo di carrozzeria che va per la maggiore sui mercati europei per i quali il modello è stato concepito e disegnato nel centro stile di Nizza in Francia. Non ci si aspettava, invece, che Aygo X arrivasse soltanto con un motore a benzina (o almeno per ora) e non con un sistema full hybrid, bandiera di Toyota. Di prezzi ancora non si parla, anche se andrà in vendita nella primavera del 2022.

Sistemi di sicurezza attiva di serie

“Il concept iniziale di Aygo X era di rimanere accessibili”, ci dice Andrea Carlucci, vice president marketing e prodotto di Toyota Europe in un collegamento online con i media del vecchio continente, “e così sarà. Non ci discosteremo molto dal prezzo di oggi, anche se certo ci sarà qualche variazione legata al valore dei sistemi di sicurezza attivi presenti e a quello multimediale”. Il tema sicurezza è sempre importante, tanto più su un modello destinato innanzitutto a un utilizzo urbano per le sue dimensioni compatte grazie a una lunghezza di 3,70 metri (con una altezza del posto guida di 55 millimetri in più, argomento di vendita caldo sul mercato).

Il Toyota Safety Sense sarà di serie su tutti gli allestimenti e comprende una telecamera e un radar che permettono al sistema di pre-collisione di operare a velocità più elevate, il riconoscimento di pedoni diurno e notturno, il riconoscimento di ciclisti diurno, l’Intelligent Adaptive Cruise Control, il supporto alle intersezioni stradali, il sistema di mantenimento attivo della corsia e l’assistenza alla sterzata di emergenza. Un livello alto per una macchina piccola.

"Guardare al segmento più grande"

Come farà Toyota a vendere una non ibrida? “Bella domanda, ce la siamo posta anche noi – sorride Carlucci – e la risposta sta nell’unicità di Aygo X: offriamo una soluzione che è un concetto nuovo, dallo stile innovativo, dal prezzo accessibile e con tecnologie nuove per il segmento come il cambio cvt insieme al nostro mille tre cilindri evoluto e dai bassi consumi”. L’idea è di “guardare anche al segmento B con un prodotto diverso e con l’ambizione di crescere”.

Costruita a Kolin: i numeri

Sono passati quasi vent’anni da quando a Kolin, nella repubblica Ceca, Toyota e Psa diedero vita a una fabbrica in joint venture per condividere gli oneri di sviluppo e produzione di una city car da declinare in tre versioni: Toyota Aygo, Peugeot 108 e Citroën C1. Oggi Kolin appartiene soltanto al gruppo giapponese mentre i francesi, diventati Stellantis insieme a Fca, hanno deciso di abbandonare il segmento A come altri produttori, considerato sempre meno remunerativo.

Non Toyota: come farete a far tornare i conti? Sarà sufficiente utilizzare lo stesso pianale di Aygo X con la Yaris - prodotta sia a Kolin che a Valenciennes – e con la Yaris Cross fatta per ora solo in Francia? “Assolutamente sì – ribatte Carlucci – ci sono almeno due fattori da considerare. Uno è ... l’ingegnosità dei nostri ingegneri, l’altro è nella capacità di aver saputo sviluppare un concetto molto nuovo. Quando abbiamo messo in vendita la prima Aygo nel 2005, abbiamo posizionato il modello in modo alto, differenziandoci dai cugini e riuscendo a vendere anche più di loro. I conti sono tornati e non vedo perché non debbano continuare a tornare”.

I numeri, secondo Carlucci, aiutano: se a Kolin la capacità produttiva arrivava fino a 300mila unità da dividere per tre, oggi “è stata resettata più in basso su due modelli. Per Aygo X puntiamo a regime sulle 100mila unità all’anno, per il resto il nostro obiettivo europeo con Yaris e Yaris Cross fra i due stabilimenti è puntare a 500mila unità all’anno. Tutte sul nostro unico pianale B”.

Produzione a inizio 2022

La crisi di approvvigionamento di microchip sta colpendo tutti i costruttori, al punto che il lancio sul mercato di alcuni nuovi modelli è stato fatto slittare. Per Aygo X come andrà? “Per questo modello spero proprio che il peggio sia passato, siamo riusciti a mantenere fede all’impegno di avviare la produzione nel primo trimestre del 2022 grazie a uno sforzo notevole. Abbiamo imparato molto da altre crisi come quella nostra del 2010-2011, che oggi ci ha aiutato a gestire meglio di altri la penuria dei chip. E naturalmente ci ha aiutato la cultura del planning propria di Toyota, anche nel periodo Covid-19. A metà del 2022 cominceremo a normalizzare il processo. Ma già oggi i segnali sono incoraggianti”. 

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