La trasformazione di Alfa Romeo in un marchio premium-sportivo 100% elettrico dal 2027 non lascia indietro neanche il Quadrifoglio, mitico simbolo che contraddistingue le auto più prestazionali della Casa. “Per tutti i modelli che lanceremo studierò sempre la possibilità di realizzare una versione sprint, pienamente coerente con il nostro portafoglio di prodotti e la nostra missione”, ha detto il ceo Jean Philippe Imparato.
Il Quadrifoglio non è stato certo dimenticato, ma verrà utilizzato solo quando ne varrà davvero la pena. Il rischio potrebbe essere infatti essere quello di ridimensionarlo a una semplice linea di allestimento sportivo, un’opzione che sembra lontana dalle intenzioni di Imparato: “Se ritengo di non essere in grado di offrire il giusto livello di prestazioni per una vettura che indossa il nostro marchio di distinzione, allora non farò una versione Quadrifoglio di quel modello”.
E se mancano solo 6 anni all’evoluzione di Alfa in costruttore 100% elettrico allora aspettiamoci di conoscere presto, forse prima della data di debutto, una Quadrifoglio a zero emissioni.
Audi RS e Bmw M alla spina
Quella di utilizzare i marchi sportivi storici su modelli 100% elettrici non è una scelta particolarmente originale fatta solo da Alfa Romeo. Il processo è già stabilmente in atto e anche presso altri costruttori premium: da Audi a Bmw a Mercedes-Benz a Volvo. La prima elettrica di Audi ad utilizzare il brand RS è stata la coupé a quattro porte GT, vettura sinuosa e ad alte prestazioni costruita sulla stessa piattaforma della Porsche Taycan.
La e-tron GT RS è spinta da due motori elettrici per una potenza complessiva di 646 cavalli. La strada verso l’elettrificazione del brand è ormai tracciata anche quando si parla di modelli da gara: la RS Q e-tron realizzata da Audi Sport è un veicolo estremo e a zero emissioni con cui il costruttore tedesco correrà la Dakar a gennaio 2022.
La decisione è condivisa anche da Bmw che ha pensato di utilizzare il suo marchio sportivo M anche per la berlina i4. Sarà questo il primo modello elettrico di Bmw a indossare il brand che finora ha firmato le auto ad alte prestazioni del costruttore tedesco rigorosamente con motore termico benzina o diesel.
Lo schema è lo stesso utilizzato dalla concorrente Audi: la i4 M50 ha due motori, trazione integrale, 544 cavalli ed è in grado di coprire lo 0-100 in 3,9 secondi con un’autonomia dichiarata di 521 chilometri. La i4 M50 è solo il primo di una serie di auto che arriveranno: il nuovo responsabile di Bmw M Frank van Meel dovrà traghettare il marchio verso l’era dell’elettrico e già si parla di una possibile concept car a zero emissioni M2 per celebrare nel 2022 i cinquant’anni del brand.
Amg e il caso Polestar
Mercedes-Amg ha dichiarato in primavera che i suoi prossimi modelli sarebbero stati esclusivamente elettrificati, inizialmente dotati di tecnologia ibrida plug-in e successivamente 100% elettrici. Il primo esempio di questo nuovo volto del marchio tedesco è la GT 63 S E Performance, plug-in da 843 cavalli e 1.400 newtonmetri di coppia disponibile al tocco dell’acceleratore. Il lavoro del brand tedesco ora si concentra sui modelli a zero emissioni costruiti sulla piattaforma EVA del gruppo Daimler e, come da tradizione, le sue varianti prevedono componenti specifici, assetti e caratterizzazioni estetiche più sportive. Un esempio? La Amg EQS 53 4Matic+ da 658 cavalli e 950 newtonmetri di coppia.
La strada scelta da Volvo per l’elettrificazione del suo brand di sportive Polestar è stata ancora più radicale. Il costruttore svedese ha infatti previsto per Polestar una strada da costruttore indipendente (gruppo d’appartenenza, tecnologie, powertrain e piattaforme sono condivise con Volvo). Il primo modello del brand è stata l’ibrida plug-in 1 del 2019, mentre a partire dalla 2 del 2020 Polestar ha deciso che ogni nuovo lancio sarebbe stato 100% elettrico. Il prossimo? Il suv sportivo Polestar 3 in arrivo nel 2022.