Il mercato automobilistico italiano continua a far registrare prestazioni negative. Secondo i dati dell’Unrae, l’associazione dei costruttori esteri, a ottobre le immatricolazioni sono state 101.015 rispetto alle 157.188 dello stesso mese del 2020, per una flessione del 35,7%. Nel cumulato mancano all’appello 360mila vetture (-22%) rispetto ai primi 10 mesi del 2019, mentre sul 2020 (influenzato però dalla pandemia e dal lockdown) si nota una crescita complessiva del 12,7% (143.106 unità in più).
La persistente carenza dei componenti elettronici, che continua a rallentare il flusso delle consegne, non fa intravedere miglioramenti a breve, tanto da rendere realistica secondo le stime Unrae una chiusura del 2021 con un volume complessivo non superiore a 1.500.000 unità, che equivarrebbe a 417.000 auto in meno del 2019, un calo del 21,7%. In più, gli incentivi pubblici per l'acquisto di veicoli a basse o zero emissioni si esauriscono in pochi giorni, evidenziando l'assenza di una politica di sostegno di più lungo periodo.
I canali
L’analisi della struttura del mercato evidenzia tra gli utilizzatori una sostanziale conferma dei privati al 66% di share che – in linea con il mercato - perdono oltre 1/3 dei volumi rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Le autoimmatricolazioni perdono circa la metà dell’immatricolato e si fermano all’8,7%. Continua a crescere la quota del noleggio a lungo termine che arriva al 17,8% nel mese. Un'altra pesante flessione interessa il breve termine che scende su una rappresentatività di minimo (1,4% in ottobre), mentre crescono in quota le società, al 6,1% a ottobre.
I marchi
A ottobre praticamente tutti i marchi fanno registrare perdite a doppia cifra. Gli unici a fare eccezione sono Tesla (+39%), Ferrari (+25%) e Hyundai (+7,2%). Riescono a contenere le perdite Dacia (-6,7%), Smart (che chiude in pareggio), Porsche (-5,8%), Kia (-6,1%) e Mazda (- 7%).
I modelli
Irraggiungibile al primo posto continuiamo a trovare la Fiat Panda, che lo scorso mese ha immatricolato 11.130 unità ed è ampiamente l’auto più venduta d’Italia dall’inizio dell’anno. Anche a ottobre è notevole il divario con la seconda classificata, la Fiat 500, che immatricola 3.310 unità, più di tre volte meno della Panda. Terza piazza per la Lancia Ypsilon, quarta la Citroen C3, quindi Renault Captur, Jeep Compass e Jeep Renegade.
L’elettrica più venduta d’Italia è per il secondo mese consecutivo la Dacia Spring: grazie a 1.777 unità (contro le 1.060 della seconda elettrica più venduta, la Fiat 500), la piccola della Casa rumena sopravanza nella classifica generale modelli endotermici importanti come la Renault Clio e la Volkswagen Polo (rispettivamente 1.702 e 1.664 auto). A ottobre l’ibrida plug-in più gettonata rimane la Jeep Compass 4xe con 568 immatricolazioni.
Le alimentazioni
Più di una vettura su tre venduta lo scorso mese adottava un powertrain ibrido (35,2% di share). Le full hybrid arrivano all’8,2% e le mild al 27%. Le plug-in mantengono il 5% di quota (4,5% nei 10 mesi) e le elettriche pure segnano il 7% sul totale rispetto al 4,3% del cumulato. Benzina e diesel proseguono il loro percorso discendente, rispettivamente al 25,8% e 18% di quota (30,2% e 23% nel cumulato), il Gpl si porta al 7,7% nel mese (7,1% nei 10 mesi), scende su livelli di minimo il metano all’1,4%.