Succede così. Quando tutto sembra finalmente andare per il meglio, dopo un periodo critico, arriva un problema che non t’aspetti e che ferma il corso felice delle cose. È accaduto in questi giorni alla McLaren, rimasta "orfana" di Mike Flewitt che dopo otto anni ha annunciato a sorpresa l’intenzione di lasciare la carica di ceo della divisione Automotive del marchio, creata dal costruttore nel 2010 per rivaleggiare con Ferrari e Aston Martin tanto nel motorsport quanto sul mercato. Una miniera d’oro per la Casa britannica che lo stesso Flewitt ha fatto crescere partendo quasi da zero e ideando una gamma di modelli capaci di stregare oltre 5mila clienti l’anno.
Auto da sogno
Tra questi, solo per citarne alcuni, la P1, la Senna, oppure la 650S basata sulla 12C: auto da sogno, vendute con listini da capogiro capaci di generare un ritorno non indifferente nelle casse di Woking cruciale per tamponare le perdite durante la pandemia che hanno messo a dura prova le finanze aziendali costringendo anche a una pesante riduzione del personale con il taglio lo scorso maggio di circa 1.200 posti di lavoro.
L'elettrificazione del marchio
A Flewitt spetta anche il merito di aver avviato la strategia di elettrificazione che ha portato al lancio della Artura: ibrida stradale prodotta in serie dalla McLaren, destinata a fare da apripista ad una nuova generazione di modelli della Casa dotati di un pianale dedicato HPH (High-Performance-Hybrid) con telaio in fibra di carbonio e di batterie ad elevate performance progettate dagli stessi ingegneri di Woking. Saranno destinati in primis al mercato asiatico dove le vendite di auto ibride ed elettriche sono in continua crescita.
Il toto manager è aperto
Visto quanto fatto da Flewitt, trovare un sostituto all’altezza che possa prenderne il posto non è cosa facile. Pur essendosi ripresa dopo la pandemia contando anche sull’aiuto da parte di investitori di rilievo, soprattutto mediorientali, la Casa inglese non può permettersi passi falsi.
Questo anche in vista del lancio della sua prima vettura elettrica pura, prevista entro il 2025 e per lo sviluppo della quale sono stati già investiti oltre 1 miliardo di sterline, aspettando che il marchio produca dal 2030 solo modelli con la spina a zero emissioni.
Al momento a guidare la divisione Automotive sarà l'ex ceo di Porsche Michael Macht, recentemente nominato amministratore non esecutivo del consiglio di amministrazione del gruppo. Il toto manager è però aperto e certamente riserverà delle sorprese.