Ultimo aggiornamento  27 marzo 2023 23:41

Torino, la "design valley" guarda a est.

Edoardo Nastri ·

Le ragioni che hanno portato Torino a essere conosciuta come capitale del design automobilistico sono note. Basterebbe citare solo Pininfarina, Bertone e Giugiaro per avere un’idea di quanti progetti siano nati sotto la Mole, creando un indotto nutrito di altri centri stile fornitori di ulteriori servizi. Sulla scia della Fiat in tutto il corso del ‘900 sono sorti negli anni atelier sofisticati specializzati in modellazione, componentistica e stile.

Oggi come stanno le cose? Se si pensa che nel trentennio tra gli anni ’50 e ’80 in città operavano oltre venti centri stile con commissioni provenienti prevalentemente da Europa (Italia in particolare) e Stati Uniti è impossibile non notare quanto le cose siano cambiate.

Il progressivo addio di aziende come Allemanno, Ghia, Balbo, Maggiora, Michelotti, Moretti, Vignale, Viotti, Bertone, I.De.A Institute e molti altri ha portato tuttavia alla nascita di nuove realtà che oggi lavorano prevalentemente per i marchi asiatici e che si sono affiancate alle storiche Pininfarina (oggi di proprietà dell’indiana Mahindra) e Italdesign, fondata nel 1968 da Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani dal 2010 parte del gruppo Volkswagen.

Tra veicoli e progetti di urbanistica 

“Oggi forniamo servizi principalmente a costruttori asiatici e questa è la bellezza della globalizzazione. Sento tuttavia di poter dire che abbiamo ancora tante risorse e idee da dare anche a brand italiani ed europei e speriamo che presto possano nascere nuove collaborazioni”, dice Paolo Pininfarina, presidente di Pininfarina, dal palco del premio Auto Europa 2022. Oggi sono circa una decina i centri stile torinesi che operano nel mondo della mobilità e anche per questi spesso il core business è l’Asia.

Se Torino Design - fondata nel 2005 da Roberto Piatti con oltre 250 progetti all’attivo tra auto sportive, camion, utilitarie e progetti di mobilità – ha la Cina come principale mercato fin dalla sua nascita, le forti relazioni di business con la Repubblica popolare hanno portato la torinese Icona Design Group a inaugurare contestualmente alla sua apertura una sede a Shanghai nel 2010. Qui il centro - che conta tra le sue ultime creazioni il quadriciclo elettrico Microlino - sviluppa non solo veicoli, ma anche progetti urbanistici orientati alla sostenibilità in collaborazione con le municipalità cinesi.

Grandi e piccoli 

Lo stesso fa Granstudio di Lowie Vermeersch (ex capo del design Pininfarina), capace di realizzare le forme accattivanti di una supersportiva come la Dallara Stradale e allo stesso tempo di curare lo stile della Lightyear One, la prima auto di serie a energia solare. Anche per Granstudio il legame con la Cina è molto stretto e lo ha portato a definire lo stile di intere gamme di veicoli per costruttori come Baic Motors e Chery.

GFG Style è il centro stile fondato da Giorgetto e Fabrizio Giugiaro dopo l’uscita dall’Italdesign. L’esordio è avvenuto nel 2017 al Salone di Ginevra con la Techrules Ren, hypercar elettrica per il brand cinese personalizzabile in diverse configurazioni da auto da corsa a gran turismo. GFG Style ha curato anche il design della nuova generazione della Landwind Yao creando una filosofia stilistica anche per i modelli del marchio che verranno.

Lo stretto contatto con il continente asiatico alimenta anche centri stile di dimensioni più ridotte rispetto a quelli citati. Da Camal Studio a LDA Design, da Epta Design a Quartostile, da Up Design a Studiotorino. Il numero di aziende di stile indipendenti presenti in città e l'esperienza dei fornitori hanno attratto in città anche design center di grandi costruttori. Jac e Changan hanno a Torino due centri stile e lo stesso ha fatto Suzuki che ha deciso di portare in città il suo centro di Advanced design. 

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