Ultimo aggiornamento  09 giugno 2023 19:09

L'ultima in casa del Dottor Rossi.

Anastasia Borra ·

Si è conclusa da poco la passerella finale di Valentino Rossi su un tracciato italiano, nel giorno che ha laureato il commosso 22enne francese Fabio "El Diablo" Quartararo su Yamaha nuovo campione del mondo della MotoGp. Il numero 46 - decimo al traguardo e protagonista di un saluto caldissimo alla "sua" tribuna con tanto di lancio del casco - ha giocato in casa una delle sue ultime corse, prima di ritirarsi definitivamente il prossimo 14 novembre, a fine stagione. Teatro il circuito di Misano, intitolato a Marco Simoncelli, collega - ma soprattutto amico - scomparso dieci anni fa, il 23 ottobre, in un incidente durante Gran Premio di Malesia. Quella emiliana è la pista a cui The Doctor é più affezionato, anche perché dista solo 13 chilometri da Tavullia, il suo storico quartier generale dove è iniziato l'amore per il motociclismo grazie anche all’esempio di papà Graziano.

Nei suoi ventisei anni di carriera, Rossi ha collezionato numeri da capogiro: più di 400 gare disputate, 115 vinte, 230 podi, 65 pole position e ben 9 titoli Mondiali vinti.

9 curiosità

Proprio per omaggiare il campione italiano, ecco nove curiosità su di lui e la sua straordinaria parabola, una per ogni campionato del mondo che ha conquistato.

Il 46 è il numero con il quale Rossi si è fatto conoscere in pista. Una cifra che poi è diventata un simbolo. È stata scelta dallo sportivo come omaggio al papà, anch’esso pilota di moto, che correva con quel numero nel 1979, anno di nascita di Valentino.

All'inizio il nickname di Valentino era "Rossifumi", ma The Doctor è il suo soprannome più famoso, col quale è acclamato in tutto il mondo. Il nomignolo gli viene attribuito per scherzo, dovuto alla precisione con la quale il pilota eseguiva i controlli alla sua motocicletta, e che poi è diventato “realtà” quando, nel 2005, l’Università degli Studi di Urbino gli ha conferito una laurea honoris causa in “Comunicazione e pubblicità delle organizzazioni”. Dottore di nome e di fatto.

Nel suo paese natale, Tavullia, in provincia di Pesaro e Urbino, in onore del campione si è deciso di fissare il limite di velocità di guida a 46 chilometri orari mentre strade e abitazioni sono ricche di omaggi al numero uno della MotoGP.

Proprio nel suo paese di origine, Rossi ha aperto la Sky Racing Team VR46, scuola di motociclismo che ha già formato i due campioni del mondo della Moto2, Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia, oggi sfortunatissimo. I ragazzi selezionati sono seguiti in tutto da un team di esperti: dalla palestra, analisi mediche, fino allo psicologo e persino un corso di inglese.

Non solo moto, ma anche auto. The Doctor è appassionato di macchine, tanto che fra il 2004 e il 2008 erano molto insistenti alcune voci che volevano il suo passaggio in Formula Uno, con la Ferrari. Aveva anche effettuato alcune prove nei circuiti di Maranello e Fiorano che sorpresero anche l'allora pilota del Cavallino, Michael Schumacher.

Altra grande passione è il calcio. Vale46 è tifoso sfegatato dell’Inter, Ronaldo e Maradona sono i suoi idoli. Quando nel 2006 l’Italia vinse il Mondiale, Rossi si è presentato sul podio di una competizione di MotoGP indossando la maglietta di Materazzi, suo amico e calciatore della squadra nerazzurra.

Il giallo è il colore preferito da Valentino Rossi, tanto che, insieme al blu, è una delle tonalità più utilizzate nel suo brand e nell’estetica degli accessori portati in gara. Proprio in occasione della sua ultima corsa, il designer Aldo Druidi ha voluto omaggiare il pilota con un poster di saluto. Colore d’ordinanza per il disegno? Ovviamente, giallo. Significativo anche lo slogan: "Che storia".

Il pilota è molto scaramantico. Prima di ogni gara, ripete gli stessi gesti, nello stesso ordine e con i medesimi testimoni. Un modo divertente per scaricare tutta l’adrenalina.

Ultima curiosità è la forte e accesa rivalità con il pilota romano Max Biaggi, con cui il Dottore si è scontrato più volte, sia in pista che fuori. Nel 2001 i due arrivano persino alle mani prima della premiazione. Una rivalità che fra scorrettezze e sorpassi azzardati, oggi sembra essersi attenuata.

Dicono di lui

Valentino Rossi ha annunciato la sua volontà di ritirarsi dalle competizioni il 5 agosto 2021. La decisione, arrivata dopo venticinque anni di carriera, chiude un’era del motociclismo italiano. Sono stato diversi i messaggi di reazione dei suoi colleghi e collaboratori alla notizia.

Non si è mai pronti, anche Valentino ha detto che non lo era, ma alla fine è una decisione personale - ha commentato il suo eterno rivale, Max Biaggi - Non abbiamo mai fatto finta di essere amici, né in pista né fuori. La cosa più bella che potrebbe succederci, magari tra qualche anno, sarebbe di ritrovarsi insieme per bere un bicchiere e farci una risata”.

Anche l’attuale leader della classifica iridata, Fabio Quartararo, parla con malinconia dell’addio del numero 46: “Da bambino andavo nella sua hospitality a chiedere una foto, è una leggenda, la sua carriera è eccezionale, è ancora il mio idolo, non ho parole per descriverlo”.

Più poetico è, invece, la dedica del dottor Costa, medico della MotoGP che ha seguito Rossi lungo tutta la sua carriera. “Ciao Valentino, mi è giunta voce del tuo ritiro. La cosa mi rende estremamente melanconico, come il giorno in cui si è ritirato Loris Capirossi, altro fenomenale campione. Stai tranquillo. Non sei una splendida, luminosa cometa che passa e si disperde nel cielo. Tu sei un sole che abbaglia e che, a differenza del sole, non tramonti e tramonterai mai”.

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