MILANO - Era l’8 settembre 2001 quando Mini rinasceva a nuova vita all’interno del Bmw Group. Sono passati due decenni da allora, nei quali è successo di tutto, e adesso questa vicenda diventa un libro: “The big love – Una storia (d’amore) lunga 20 anni”, a cura del giornalista Paolo Matteo Cozzi, edito da Electa, acquistabile in libreria e online.
Da "Is it love?" a "The big love"
Dopo 40 anni di onorato servizio e 5.387.862 vetture vendute, l’ultima creatura di Sir Alec Issigonis ha spento i motori il 5 settembre 2001: “It’s time to say goodbye”. Appena tre giorni più tardi, la nuova Mini debuttò ufficialmente nelle varianti Cooper e One.
L’avventura iniziò con un claim che aveva un punto di domanda: "Is it love?", per arrivare, ai giorni nostri, con un deciso punto esclamativo: "The big love!". Un brand che ha fatto dell’amore la parola d’ordine. Per le persone, l’ambiente, le auto, la sostenibilità, l’inclusività, la diversità. Un brand che è riuscito in un’operazione straordinaria, poiché è quasi impossibile rifare un’icona e avere successo. E invece Mini ce l’ha fatta. Un’identità che è rimasta identica a se stessa nonostante negli anni sia inevitabilmente mutata. Pochi i nomi che possono vantare lo stesso percorso. Un esempio potrebbe essere la lampada Arco dei fratelli Castiglioni, realizzata nel 1962 e ancora oggi best seller, seppur aggiornata con le tecnologie illuminotecniche contemporanee.
Il sorriso è il "fil rouge"
Il libro non è la cronistoria di un’auto, piuttosto il racconto di temi che hanno attraversato questi 20 anni. Cozzi ha raccolto contributi, narrazioni, interviste a persone che hanno condiviso le loro esperienze di vita. E’ stato messo da parte il prodotto per dare spazio alle testimonianza di chi ha fatto il viaggio: Massimiliano Di Silvestre, Roberto Olivi, Marco Makaus, Luca Scotto di Carlo, Anna Agnelli, Aldo Colonetti, Francesco Festuccia, Pierfrancesco Favino, Michele Lupi, Ildo Damiano, Massimo Bottura, Oliver Heilmer, Renzo Vitale, Stefano Ronzoni.
Come ha spiegato Cozzi in occasione della presentazione del volume, “tutti hanno voluto salire a bordo e l’hanno fatto col sorriso, perché Mini ispira simpatia”. Tante le storie personali ma anche di tutto quello che c’era intorno a quegli anni, tutto quello che Mini ha contaminato e da cui si è fatta contaminare, dal design alla moda, dal cibo al cinema. Ogni storia vale la pena di essere letta e ognuna di essa ci riporta con la mente a un preciso momento storico ed ecco che torna quel sorriso di cui parla Cozzi.
Vent’anni di vita
A prescindere dall’amore per il marchio, "The Big Love – Una storia (d’amore) lunga 20 anni" è un libro in cui si parla di cinema, design, comunicazione, moda, società e futuro. Il tutto presentato dalla magistrale introduzione di Mario Calabresi che inizia così: “In esattamente vent’anni siamo stati colpiti da tre cambiamenti forti, epocali. Così oggi viviamo in un tempo di incertezza e non possiamo prevedere come saranno gli anni a venire”.
Quali sono stati questi tre momenti cruciali? L’11 settembre, appena tre giorni dopo l’arrivo di Mini nel nuovo Gruppo, una tragedia che ha portato la paura nelle nostre vite. Poi la grande crisi finanziaria del 2008 e infine il Covid-19, inatteso, impensabile. Tre grandi rivoluzioni che hanno messo in discussione un secolo di umanità, il tutto condito dall’arrivo dei social e del “tempo reale”. “Quando nel 2001 esce la Mini, non c’era l’iPhone, le piattaforme online, nulla del mondo che comunica in tempo reale come lo conosciamo adesso.” Vent’anni dopo tutto è cambiato; la Minim però, rimane la stessa icona di sempre pur guardando al futuro. Elettrico. E anche questo è un ponte con il passato visto che la creatura di Alec Issigonis esprimeva il concetto di “minimal footprint”, che però oggi assume un significato completamente diverso.
Mini è pronta: nel 2025 verrà prodotto l’ultimo modello endotermico e dal 2030 sarà il primo marchio del Gruppo BMW ad essere totalmente elettrico.