Mercedes sta riversando sempre più risorse in Cina per aumentare nel Paese asiatico le capacità di ricerca e progettazione all'avanguardia e stare al passo con le normative e le tendenze dei consumatori: quello della Repubblica popolare è oggi il mercato più importante del mondo, superiore per numeri a Stati Uniti e Germania messi insieme, con una domanda in aumento che dovrebbe raggiungere nel 2030 circa 35 milioni di veicoli contro i 25 milioni attuali.
Raddoppiare le basi in Cina
Secondo quanto riportato da Reuters, che avrebbe parlato con persone vicino all’azienda, Mercedes sarebbe intenzionata a creare una "casa lontano da casa" raddoppiando le basi a Shanghai e Pechino. In quest’ultima città, il marchio di Daimler presenterà questo mese un nuovo Tech Center con mille ingegneri, per il quale ha stanziato - come ultima trance a coprire i costi di messa in opera - l'equivalente di 170 milioni di dollari.
Un polo in grado di testare ogni tipo di tecnologia, alla pari per potenzialità con la sede di ricerca e sviluppo vicino Stoccarda. L’azienda tedesca ha inoltre investito in modo significativo nel potenziamento del suo studio di design cinese, trasferendo l’intero team da Pechino a Shanghai, riconosciuta come la capitale dello stile automobilistico del Paese.
Vendite in aumento
Lo scorso anno, nonostante la pandemia, le vendite Mercedes in Cina sono aumentate del 12%, toccando 774mila unità contro le 286mila della Germania e le 275mila degli Stati Uniti. Il costruttore ha prodotto in loco circa l'80% delle auto immatricolate nella Repubblica Popolare e l'Asia nel complesso ha rappresentato quasi la metà delle sue consegne globali nel 2021.
Contrastare la pressione delle startup
La strategia della “seconda casa”, servirà a Mercedes per limitare e contrastare nella Repubblica Popolare la pressione crescente da parte delle startup di veicoli elettrici locali come Xpeng, Li Auto e Nio, creando al contempo assieme a una offerta di mezzi su misura per i consumatori, un avanzato ecosistema di servizi digitali. Senza contare che nel 2018 proprio la cinese Geely è diventata maggior azionista di Daimler, cui appartiene la Stella di Stoccarda, e per questo motivo è naturale che tra le due società vi sia una un maggiore avvicinamento territoriale, che renda più solide le collaborazioni già in essere.
Aumentare le capacità di operare in Cina ha poi come scopo anche quello di rafforzare lo sviluppo tecnologico interno nel Paese, in un momento in cui le tensioni con gli Stati Uniti hanno creato un ambiente difficile per le aziende straniere che importano tecnologia sviluppata altrove. Inoltre stanno cambiando ed evolvendosi rapidamente anche le politiche e le normative cinesi che regolano l'intero settore, dall’industria delle batterie ai nuovi tipi di mobilità, compresi la connettività intelligente e la guida autonoma.