Da sola, nonostante le sue indubbie capacità, Tesla non porterà l'adozione diffusa dei veicoli elettrici su scala globale. Per farlo la Casa di Elon Musk – che ha appena battuto il record di consegne per un trimestre con 241.300 veicoli - deve invece guardare a come si muovono i marchi tradizionali, General Motors in testa.
A scriverlo in un “libro bianco” è la società di investimento statunitense Engine 1. "Per la prima volta in un secolo – si legge nel testo - l'industria automobilistica sta subendo una trasformazione così fondamentale che potrebbe stravolgere interi mercati. Perché la mobilità diventi elettrica al ritmo di cui il mondo ha bisogno, Tesla e le start-up emergenti nel nuovo ecosistema a batteria, come Lucid, Nio e Rivian, non saranno sufficienti".
Il documento afferma che i produttori tradizionali possono essere altrettanto svegli e agili quando si tratti di agire in un panorama in evoluzione. Secondo gli analisti, ciò che potrebbe rendere questa ondata di adozione di veicoli elettrici più redditizia di ogni altra rivoluzione del passato è un ciclo virtuoso creato da strategie aziendali che si rafforzano a vicenda, impegni degli investitori, domanda dei consumatori e azioni politiche dei governi.
Impresa enorme
Per Engine 1, elettrificare un settore che rappresenta quasi un terzo di tutta la produzione di gas serra degli Stati Uniti e ha interessi radicati nei combustibili fossili non è un'impresa da poco. La scala della sfida della transizione ai veicoli a batteria "è al di là di ciò che Tesla e altri nuovi operatori possono superare nel lasso di tempo necessario per piegare la curva delle emissioni”.
Nel documento si sostiene che le case storiche come Gm non solo sono in grado di diventare gli attori centrali nel settore dei veicoli elettrici, ma sono motivati a farlo. A loro favore giocano fattori che includono una storia di integrazione della tecnologia nei prodotti e il rispetto consolidato delle linee guida normative e di sicurezza, così come il coordinamento delle catene di approvvigionamento, che è diventato un grosso ostacolo negli ultimi mesi.
Inoltre, queste società spendono molto in ricerca e sviluppo - il settore automobilistico è tra i primi tre in questa particolare classifica - e hanno sfornato brevetti e proprietà intellettuali riguardo le elettriche già anni. "Gli operatori tradizionali forniscono l'accesso a opportunità di scala che gli investitori sarebbero saggi a perseguire", hanno aggiunto gli analisti.
Una spanna su tutti
Tuttavia, non tutte le case automobilistiche tradizionali riusciranno a passare alla mobilità a zero emissioni con altrettanta facilità. In questo senso Engine 1 – che ha confermato di avere anche acquisito delle quote del colosso di Detroit – esprime totale fiducia nella storica azienda affidata a Mary Barra. "Tra tutti i costruttori tradizionali è una spanna avanti negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo, insieme a Volkswagen”.
General Motors non ha nascosto che la sua aspirazione è quella di tornare a dominare il mercato in Nord America, puntando a farlo con il lancio di 30 nuovi modelli a batteria entro il 2025.
"Per la prima volta dopo anni, Gm è pronta a riconquistare quote di mercato - ha detto Edward Sun, manager di Engine No. 1, in una dichiarazione – e i suoi piani di investire 35 miliardi di dollari nel settore elettrico fino al 2025 la posizionano bene rispetto ai concorrenti". Uno dei maggiori vantaggi competitivi del marchio di Detroit, secondo il documento, è lo sviluppo e l'approvvigionamento di batterie in particolare grazie alla piattaforma Ultium battery pack nata in collaborazione con LG Chem, presentata nel 2020.
La configurazione di design utilizzata in questo caso è diversa da quella degli accumulatori di Tesla e può essere modificata per adattarsi a una varietà di modelli di auto, così da essere più versatile per la scalabilità nei veicoli di Gm. Inoltre le batterie Ultium promettono una maggiore capacità, sistemi di gestione semplificati, la capacità di utilizzare stazioni di ricarica rapida, e l'uso del 70% in meno di cobalto in favore del nichel, più facilmente disponibile sul mercato.
Gm ha iniziato la costruzione della prima delle quattro nuove fabbriche di batterie Ultium negli Stati Uniti vicino a Lordstown, Ohio. Il secondo impianto a Spring Hill, Tennessee, dovrebbe aprire nel 2023, e i dettagli degli altri due stabilimenti devono ancora essere annunciati.