Ultimo aggiornamento  05 giugno 2023 12:22

Usa, le Case straniere contro il piano Biden.

Paolo Borgognone ·

La proposta Usa di aumentare gli incentivi a chi costruisce vetture elettriche in fabbriche nazionali “sindacalizzate” - considerato un regalo alle “big three” di Detroit, Ford, General Motors e Stellantis - ha ora l’opposizione ufficiale delle Case straniere che producono e commercializzano automobili in America.

Dodici di queste, Toyota, Volkswagen, Hyundai, Nissan, Honda, Bmw, Kia, Mazda, Daimler, Subaru, Volvo e Geely, gruppo cinese proprietario del marchio svedese, hanno scritto una lettera ufficiale a Nancy Pelosi, speaker della Camera dei Rappresentanti, chiedendo che la proposta dell'amministrazione di Washington venga stralciata.

Secondo il progetto approvato in commissione poche settimane fa, gli incentivi per l’acquisto delle elettriche salirebbero fino a 12.500 dollari, con 4.500 di questi dedicati solo alle vetture prodotte negli Usa e in stabilimenti dove sono in vigore i contratti collettivi stabiliti tra proprietà e sindacati. Una condizione che negli States non è obbligatoria.

La lettera spedita alla Pelosi parla di “azione che svantaggerebbe le migliaia di lavoratori americani che hanno scelto di non aderire al sindacato, e che producono la metà delle auto costruite in America e la stragrande maggioranza delle elettriche”.

Idee contrastanti

Di segno opposto l’appello di sei parlamentari democratici che fanno parte della Commissione sul lavoro, i quali hanno esortato la speaker della Camera a portare avanti l’ulteriore incentivo per le elettriche. "Ogni produttore automobilistico straniero - hanno scritto - impiega dipendenti sindacalizzati nel paese d'origine, ma queste stesse aziende scelgono costantemente di investire in Stati in cui il diritto al lavoro è ostile agli accordi di contrattazione collettiva".

Il presidente dello United Auto Workers (il sindacato dei lavoratori del settore) Ray Curry ha dichiarato: “facendo sì che i finanziamenti dei contribuenti vadano all'industria nazionale di veicoli e batterie che garantisce posti di lavoro sindacalizzati e pagati il giusto, proteggiamo il nostro futuro".
Curry ha aggiunto "i lavori di domani, che sostituiscono quelli tradizionali diventati obsoleti per via dell'elettrificazione, devono fornire gli stessi salari e benefici che hanno costruito la nostra economia moderna”.

La settimana scorsa il ceo di Tesla Elon Musk, che produce elettriche in stabilimenti non sindacalizzati, ha parlato di “amministrazione Biden non amichevole” e ha suggerito che il provvedimento sugli incentivi fosse stato scritto da “lobbysti del sindacato”.

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