Elon Musk contro Joe Biden e il suo governo. Durante la sua apparizione alla 2021 Code Conference a Beverly Hills, il ceo di Tesla ha detto che l’attuale presidente americano sarebbe "forse un po' di parte" e che la sua non è "l'amministrazione più amichevole". E, tanto per gettare altra benzina sul fuoco, ha anche affermato che l’attuale esecutivo di Washington "sembra essere controllato dai sindacati" e che preferirebbe "un comandante in capo maggiormente centrista".
Per capire i motivi di questa uscita poco diplomatica (non la prima) di Musk bisogna risalire a qualche tempo fa. E’ lo stesso ceo di origine sudafricana a dire scherzosamente, ma non troppo, che “il presidente ha più volte lodato General Motors e Ford per aver guidato la “rivoluzione russa” delle elettriche senza neanche citare Tesla”.
Altro motivo di tensione il recente incontro che si è tenuto alla Casa Bianca e che ha avuto come tema sempre lo sviluppo della mobilità a batteria. Il presidente in quella occasione ha ringraziato i presenti, Gm, Ford e Stellantis mentre “Tesla non è stata neanche invitata”.
Ulteriore fronte di scontro tra il costruttore di elettriche californiane e l’amministrazione è la proposta di nuovi incentivi, contenuta nel pacchetto generale di sostegno alla nuova mobilità a zero emissioni, che riguarderebbero però soltanto i veicoli prodotti in stabilimenti sindacalizzati. Da qui l’accusa di Musk che sostiene come a Washington “comandi l’Uaw”, la potente organizzazione che rappresenta i lavoratori (non presente negli stabilimenti Tesla) e che la legge sia stata “formulata dai loro lobbysti”.
Cambio di rotta
Quello del ceo di Tesla è un deciso cambio di rotta, cosa peraltro già avvenuta con Donald Trump che lo aveva definito un "genio" ma con il quale poi i rapporti si erano poi decisamente guastati. All’indomani della vittoria elettorale dei democratici e di Biden, Musk aveva dichiarato a Fortune di essere felice del risultato delle urne: "Sono super entusiasta che la nuova amministrazione sia concentrata sul clima. Penso che sia fantastico. Mi sento molto ottimista sul futuro dell'energia sostenibile e penso che se vogliamo risolvere la crisi climatica, ora il vento è alle nostre spalle” furono le sue parole.
Tasse più alte
Nell’intervento alla 2021 Code Conference, Musk ha anche respinto le affermazioni contenute in un rapporto pubblicato lo scorso giugno da ProPublica – organizzazione no profit che si occupa di inchieste giornalistiche di pubblico interesse – che ha accusato il manager di aver pagato poche tasse sul reddito rispetto alla sua ricchezza fuori misura, stimata a 209,6 miliardi di dollari dal Bloomberg Billionaires Index. Musk ha sostenuto di non percepire lo stipendio né da SpaceX né da Tesla e di pagare un'aliquota fiscale effettiva del 53% sulle stock option che esercita, aggiungendo di aspettarsi che il prelievo aumenti l'anno prossimo. "Le mie tasse sono molto alte", ha detto. "Sono già più della metà e una quantità enorme sarà pagata nei prossimi tre mesi a causa delle opzioni in scadenza". Problemi di un povero milionario.