MONACO - Basta vederla per rendersene conto. La Bmw iX è un’auto che punta a fare la differenza nella categoria fin dalla linea, caratterizzata da superfici tese e particolari subito riconoscibili, come la grande griglia frontale a “doppio rene”, i sottilissimi gruppi ottici e soluzioni di stile esclusive, tra cui le maniglie a filo della carrozzeria, oppure i finestrini senza cornici.
Provandola, come abbiamo fatto sulle strade di Monaco, l’ammiraglia elettrica del marchio tedesco va però ancora oltre. Mostra contenuti e qualità che non t’aspetti, velate dietro tecnologie da astronave e un’anima sostenibile, dovuta non solo alla propulsione a zero emissioni. Si tratta infatti di un modello cui spetta il compito di fare da apripista a tutte le future vetture con la spina della Bmw, tra cui la Serie 5 e la Serie 7, come primo passo di una strategia che porterà il costruttore a contare entro nel 2030 il 50% delle vendite con modelli a batteria.
Sarà prodotta nello stabilimento di Dingolfing, il più grande del gruppo in Europa, facendo uso di un quantitativo rilevante di materiali riciclati e sola energia proveniente da centrali idroelettriche, per una impronta di carbonio inferiore del 45% rispetto a un X5 o a una X6.
Evoluzione del concept iNext
A fare da base alla iX è un'evoluzione della piattaforma Cluster Architecture (Clar), che prevede una struttura space frame in acciai ad alta resistenza, fibre composite e alluminio. Un’architettura adottata per la prima volta su un’auto della categoria, studiata sul concept iNext, presentato al Salone di Parigi del 2018, e che prevede l’impiego di motorizzazioni prive nella struttura di terre rare, alimentate da accumulatori (forniti da CATL e Samsung) con bassissime concentrazioni di litio e cobalto.
Lo smartphone come chiave
Quando si entra nell’abitacolo lo sguardo è subito rapito dalla strumentazione, formata da un pannello da 12,2 pollici che si unisce in un’unica struttura curva a un secondo schermo da 14,9 pollici. Assieme all’head up display fa parte dal System 8. In pratica, il cuore digitale della vettura, che si aggiorna via radio over-the-air e tra le funzioni riconosce lo smartphone come chiave per accedere a bordo e mettere in moto.
Schiacciando il pulsante start l’auto prende vita, mentre sfiorando un comando l’enorme tetto in vetro si schiarisce di colpo per effetto elettrostatico, dando luce al salotto di bordo arredato in modo minimalista come una lussuosa suite, all’interno della quale perfino la forma asimmetrica del volante è studiata per non stonare con tutto il resto e preparare a un'esperienza di guida unica.
Tre modalità di marcia
Sono previste 3 modalità di marcia, capaci di soddisfare ogni esigenza contando su un parterre meccanico che vanta tra i vari plus la trazione integrale con due motori, uno su ogni asse, e 4 ruote sterzanti. Dopo aver provato pochi metri la vettura nella versione più potente iX50 da 385 chilowatt (523 cavalli) e 765 newtonmetri, offerta in alternativa alla iX40 da 240 chilowatt (326 cavalli) e 630 newtonmetri, ci è subito parso opportuno evitare di partire utilizzando il programma Sport.
Bisogna infatti prenderci la mano ed essere preparati. Preparati a gestire un’auto che sotto le sembianze di un suv da 4,95 metri e quasi 2.600 chili di peso è capace di bruciare lo 0-100 in 4,5 secondi, per poi toccare - accompagnato da una colonna sonora studiata dal compositore e Premio Oscar Hans Zimmer - i 200 chilometri orari di velocità massima, autolimitata altrimenti l’impressione è che potrebbe arrivare ben oltre.
Parcheggia da sola
La iX è comunque in grado di perdonare eventuali azzardi al volante (nei limiti si intende). Lo fa grazie a un cervello elettronico, associato a 5 radar, 5 telecamere e i 12 sensori a ultrasuoni, dotato di una capacità di calcolo 20 volte superiore a quella dei dispositivi utilizzati sui modelli attuali della Bmw.
Questo permette alla tedesca funzioni di guida autonoma fino al livello 3 e perfino di compiere da sola manovre di parcheggio, memorizzando la struttura di un box o un garage. Fantascienza? No, provare per credere. Per farlo bisogna però spendere almeno 84mila euro e ricordarsi di fare il pieno di elettroni alle batterie. Bastano 30 minuti per caricare dal 10 all’80% gli accumulatori, che a seconda della versione hanno una capacità di 76,6 o 111,5 chilowattora e garantiscono un’autonomia fino a 425 e 630 chilometri.