La Oletha potrebbe essere il corrispettivo a 4 ruote del cocktail inventato da Ian Fleming per il "suo" James Bond (che per la cronaca, non è il Vodka Martini ma il Vesper Martini, in onore alla bondgirl di cui l'agente era innamorato). Questa realizzazione, opera dell'americana SVE, unisce i migliori ingredienti presi dal mondo Bmw, e li sintetizza in quello che sembra un omaggio alla pluriapprezzata Z8 del 2000, impiegata anche come bondcar nel film di 007 "Il mondo non basta" (1999).
Il meglio dell'ingegneria bavarese
Prendete uno dei motori più emozionanti mai montati su una Bmw: il V8 aspirato della M3 GTS serie E92. Uno dei pianali più divertenti e impegnativi da guidare della Casa bavarese: quello della Z4 M serie E85. Infine, il look di una delle sue vetture più ammirate di sempre: la roadster Bmw Z8 (ma l'ispirazione viene anche e soprattutto dalla Z07, rimasta allo stato di concept).
Ora mescolate il tutto in un sinuoso corpo vettura coupé, realizzato interamente in fibra di carbonio, e avrete creato la Oletha, che non a torto i suoi ideatori definiscono "una sintesi tra la precisione dell'ingegneria tedesca e l'ingenuità americana".
"E' l'auto che speravamo Bmw costruisse, prima o poi. Alla fine, abbiamo deciso di realizzarla noi stessi. Oletha è una lettera d'amore alle Bmw della nostra adolescenza" scrivono sul sito della SVE i due fratelli Smit, fondatori della piccola azienda (il cui nome significa appunto Smit Vehicle Engineering).
Vestito elegante e meccanica raffinata
Sotto il cofano della vettura troviamo un V8 da 4,4 litri di cilindrata, elaborato con condotti di aspirazione in fibra di carbonio, corpi farfallati singoli e scarico specifico, in modo da erogare oltre 450 cavalli e allungare fino a 8.500 giri/minuto. Il propulsore non è da confondere con quello della Z8 originale, sempre V8 ma di 4,9 litri e 400 cavalli. Inoltre, a differenza della M3 GTS, dove il cambio era sequenziale, qui il motore è accoppiato a una trasmissione manuale a 6 marce, con differenziale posteriore a slittamento limitato.
La SVE non dichiara apertamente la provenienza della piattaforma di base, ma le misure di passo, lunghezza e - soprattutto - le proporzioni della carrozzeria, lasciano poco spazio all'interpretazione: tutto fa pensare alla piattaforma della prima Z4, ulteriormente irrigidita (la rigidità torsionale è di 30mila newtonmetri) e dotata di un assetto specifico. La carrozzeria disegnata da Chris Bangle scompare del tutto, per lasciare il posto a un nuovo abito scuro in carbonio, ispirato agli stilemi della Z8.
Mentre quest'ultima, prodotta in soli 400 esemplari, è stata realizzata esclusivamente in formato roadster, qui la SVE ha creato un'elegante coupé, dotata di una linea del tetto che si raccorda in maniera estremamente pulita alla coda dell'auto. L'omaggio alla Z8 diventa poi evidente nella vista frontale, dominata dai fari a goccia e dai due "baffi" che costituiscono la mascherina, ma anche da un'inedita presa d'aria, necessaria per far respirare il V8.
Un progetto tailor made
Sul suo sito internet la SVE specifica di non essere né un venditore né un costruttore di automobili, bensì di limitarsi a modificare, restaurare e personalizzare le vetture dei clienti. Il prezzo necessario per dare vita a questa trasformazione è di almeno 448.700 dollari (l'equivalente di 383mila euro), ma visto che l'azienda realizza progetti su misura, la somma può facilmente levitare in base alle personalizzazioni richieste.
Infine, se vi state chiedendo cosa possa significare il nome Oletha, non ne abbiamo idea. Probabilmente deriva dal greco "aletheia" ("verità", ma anche "rivelazione"). Ad ogni modo, ci sembra che si sposi piuttosto bene con una vettura così armoniosa.