A volte ritornano. Se ne parlava già tempo fa, ora è tutto ufficiale: la Ace Rs, sportivissima britannica della AC Cars, balzata agli onori della cronaca per aver ispirato la nascita della Shelby Cobra, è pronta a tornare. E non con un semplice restauro, ma con un'idea tutta nuova, basata sulla tradizione ma senza rinunciare alla più moderna transizione a batteria.
Il restomod - ma verrebbe quasi da dire la nuova Ace Rs - è ora equipaggiata con un powertrain a zero emissioni da 200 kilowatt, pari a 271 cavalli, in grado di farla scattare da 0 a 100 chilometri in 5.5 secondi. “Il modello più recente dispone di una batteria da 38 kilowattora per oltre 300 chilometri di autonomia”, dicono dalla Casa con sede a Thames Ditton, un piccolo paese nel Surrey, molto vicino a Londra. Dell'auto, che riprende le forme originarie in tutto e per tutto, verranno realizzati soltanto 37 esemplari, ciascuno con un proprio numero di riconoscimento inciso, così da essere garantito "originale". La chicca costerà un poco, ed è inevitabile: l'equivalente di poco più di 150mila euro. Ma per guidare un pezzo di storia aggiornato in questo modo ne vale la pena.
Una storia lunga
Introdotta nel 1954, la Ace RS è stata una delle sportive britanniche più popolari del secondo dopoguerra. Originariamente era equipaggiata con un motore 6 cilindri in linea da 2.0 litri risalente agli anni ’40, sostituito solo nel 1961 da un propulsore più performante da 2.6 litri. Qualche tempo dopo, siamo intanto nel 1964, Carroll Shelby - che voleva abbinare la flessibilità dei telai inglesi, alla potenza dei motori americani - ottenne dall’AC Cars la possibilità di modificare la vettura per supportare un più "muscoloso" 8 cilindri e tentare così di vincere il campionato Fia riservato alle vetture Gran Turismo. La sua officina costruì cinque esemplari di Cobra in configurazione Roadster con l'intenzione di arginare lo strapotere Ferrari.
Cuore inglese
La AC Cars vanta il primato di "più antica fabbrica di auto nel Regno Unito": il marchio, infatti, era stato fondato nel lontano 1901. Dopo oltre mezzo secolo di difficoltà economiche e un fallimento, il leggendario nome è rinato nel 2009 e sembra aver trovato nuova linfa anche grazie all’intuizione di abbracciare l'elettrificazione, un campo nel quale è arrivata addirittura prima di molti concorrenti: nel 2012 ha infatti riproposto il suo primo restomod a batteria con l’elegante AC 378 GT Zagato.