Ultimo aggiornamento  01 giugno 2023 14:15

Dim400, il vigile delle auto robot.

Patrizia Licata ·

È il vigile digitale il primo caso di studio per il simulatore di guida Dim400 installato al Politecnico di Milano. La macchina virtuale realizzata dall’azienda VI-grade – britannica, ma che fa ricerca e sviluppo in Italia – è entrata nel progetto di ricerca europeo Ai@Edge per le applicazioni dell’intelligenza artificiale e del 5G nella mobilità e sicurezza. Dim400, in particolare, creerà il “gemello digitale” di una tipica situazione di viabilità cittadina: una rotonda con il vigile al centro che dirige il traffico. Solo che Dim400 si sta proiettando in un futuro in cui ai veicoli guidati dall’uomo si affiancheranno le auto-robot.

Un simulatore veloce come lo smartphone 5G

I risultati aiuteranno le case automobilistiche a progettare i veicoli e le città a gestire il traffico. Nello studio delle funzioni di sicurezza e automazione Dim400 è infatti unico, ci ha spiegato Gianpiero Mastinu, professore del Politecnico di Milano che dirige il progetto: questa macchina ha una latenza bassissima, di appena 15 millisecondi ed è capace di riprodurre le sensazioni fisiche di chi guida. Il sistema è talmente accurato che il Politecnico lo mette a disposizione dei piloti di Formula 1 e di Formula E.
La latenza è quel parametro tecnico che ci fa apprezzare una connessione veloce sullo smartphone, come quella del 5G. La latenza misura, infatti, il tempo che intercorre tra la partenza del segnale e il suo arrivo. È evidente che, se il contenuto trasportato è un video musicale, il ritardo del segnale non è grave. Ma se si tratta del sensore di un’auto autonoma che rileva un pericolo e deve comunicarlo al sistema di frenata, la latenza diventa vitale. Non a caso al progetto Ai@Edge partecipano, oltre al Politecnico e al centro ricerche Fiat, società delle telecomunicazioni come Ericsson, Tim e Italtel. Un simulatore con latenza bassissima permette test più accurati dei sistemi di guida assistita (Adas) e anche delle reazioni dell’automobilista nell’abitacolo.

Si studia l’auto autonoma “responsabile”

Dim400 è entrato infatti in un altro progetto, lo studio dell’interazione uomo-macchina, condotto dal Politecnico insieme all’Università vita-salute San Raffaele di Milano. Non è questione da poco. Il professor Mastinu ci ha spiegato che le case automobilistiche si preparano a introdurre veicoli con automazione di tipo 3, in cui c’è il trasferimento di responsabilità dall’uomo alla macchina. Attualmente nessun veicolo è a questo livello: il conducente è sempre responsabile della sua auto, anche quando usa le funzioni automatizzate. Nei veicoli autonomi di tipo 3 l'incombenza diventa del software quando la guida è in modalità autonoma. Ma se c’è un imprevisto sulla strada o un problema tecnico, il conducente sarà in grado di riprendere immediatamente il controllo? Quali reazioni proverà, come reagirà?

“Il nostro simulatore potrà essere usato dalle case automobilistiche per verificare il software di automazione e omologare i loro veicoli, oltre che da chiunque faccia ricerca sull’interazione uomo-macchina”, afferma il prof. Mastinu.

Cuore italiano

Dim400 è un abitacolo con un grande schermo panoramico che riproduce uno scenario virtuale. In questa realtà simulata i piloti vengono immersi nelle stesse sensazioni della guida su strada grazie ai cavi che trascinano la base dell’abitacolo lungo un ampio pavimento a bassissimo attrito. La pedana su cui si muove il veicolo è ampia 4,5 metri e può essere estesa fino a coprire un’area totale di 15 metri.

Dim400 riesce così a far percepire al pilota le forze tipiche di accelerazioni, frenate e curve e supera le limitazioni nella rotazione dei simulatori tradizionali. Possiede meccanismi per l’inclinazione, shaker che trasmettono le vibrazioni ad alta e a bassa frequenza, e cinture attive.

La società VI-grade, che ha sviluppato il Dim400, fa parte del gruppo britannico Spectris, ma la sua sede principale di ricerca e sviluppo si trova a Udine. C’è molta tecnologia italiana in questo simulatore avanzato.

L’acquisto del Dim400 da parte del Politecnico di Milano rientra in un più ampio progetto sostenuto dalla Regione Lombardia (che ha messo sul piatto 2 milioni di euro sul totale dei 5,5 necessari) e dal Cluster lombardo per la mobilità.

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