Un'altra innovazione nel settore automotive. Il servizio di parcheggio automatico, un sogno per chi passa ore in cerca dello spazio giusto dove lasciare la propria vettura, soprattutto nelle città sempre più affollate e convulse. L’auto che parcheggia da sola è stata uno dei protagonisti all'ultimo Salone dell’auto (IAA Mobility) di Monaco di Baviera. Nell’aeroporto della città tedesca Ford, insieme a Bosch e altri partner, ha permesso di provare il servizio di Valet parking automatico usando la app FordPass. In pochi click il proprietario trasferisce il controllo del mezzo al software perché si parcheggi da solo. Altrettanto velocemente ordina all’auto di uscire dal parcheggio e ne riprende il controllo.
Questo sistema di Automated valet parking (AVP) non è una prima assoluta. In Germania Mercedes e Bosch lo offrono all’aeroporto di Stoccarda, in un garage gestito dalla società Apcoa e sempre tramite una app sullo smartphone.
L’auto deve dialogare col garage
Ma nella nostra auto quando arriverà il "valletto" automatico del parcheggio? Se pensiamo bene a come sono organizzate (o disorganizzate) le nostre città la risposta è chiara: non è una funzionalità per il presente. Lo conferma un nuovo studio di Abi Research: l’Automated valet parking resterà riservato per qualche anno a casi d’uso specifici. Sarà applicabile, cioè, in spazi confinati e facilmente controllabili, come i garage degli aeroporti o dei centri commerciali di lusso. Ma anche le fabbriche di automobili, per far spostare i modelli finiti da una parte all’altra.
Il Valet parking automatizzato è una tecnologia molto avanzata (Livello 4), basata sia sui sensori dell’auto sia su quelli installati nell’infrastruttura (parcheggi o fabbriche). La vettura deve necessariamente possedere un sofisticato sistema di localizzazione e la mappa in alta definizione degli altri spazi in cui si dovrà muovere. Il dialogo tra l’auto e i diversi elementi dell’infrastruttura permette al veicolo di spostarsi in sicurezza evitando oggetti e persone. Molto cool per il conducente, molto complesso e costoso per i costruttori.
Entro il 2030 l’automazione di livello 2 “di serie”
Questo non vuol dire che non avremo mai il nostro valletto “di serie”. Ma ci arriveremo gradualmente con tecnologie intermedie (molte già disponibili) che ci aiuteranno a parcheggiare e che permetteranno ai costruttori di aumentare i ricavi. Abi Research ha calcolato che le funzionalità di assistenza alla guida di Livello 2, in cui il conducente è fuori dal veicolo ma lo controlla da remoto, saranno un mercato da 11 miliardi di dollari nel 2030.
L’assistenza al parcheggio di base (gli avvisi) e quella semi-automatizzata (il volante gira da solo) rappresenteranno più dei due terzi delle tecnologie installate a questo scopo nelle auto nuove nel 2030. Il 59% dei ricavi per i costruttori sarà generato dai sistemi di Livello 2.
Dopo il 2030 avremo anche il “valletto”
I sistemi completamente automatizzati (Livello 4, come a Monaco e Stoccarda) diventeranno una dotazione standard tra il 2030 e il 2040. Avremo – si spera – infrastrutture moderne e intelligenti e la domanda da parte degli automobilisti giustificherà i costi per costruttori, società tecnologiche e amministrazioni cittadine.
“L’Automated valet parking deve superare una serie di sfide e costi tecnologici prima di diventare conveniente tanto da arrivare sul mercato di massa. Serve anche una normativa ad hoc”, affermano gli esperti di Abi research. “Per questo i costruttori stanno rivolgendo i loro investimenti all’assistenza al parcheggio automatizzata di Livello 2. Quando i tempi saranno maturi potranno evolverla nel Livello 4”. E allora sì che parcheggiare non sarà più un problema.