Auto autonome in grado di replicare lo stile di guida degli utenti e perfino quello dei piloti di Formula 1: a pensarci è stato l’ingegnere Luigi Mazzola, con alle spalle 20 anni alla Ferrari e 14 Mondiali vinti, il quale ha fondato assieme ad alcuni soci la startup italiana Social Self Driving allo scopo di rivoluzionare, ancora prima della loro diffusione in massa sulle strade, le auto senza conducente.
Un catalogo online per i profili
Un sistema ideato da Social Self Driving, in fase di sviluppo, sarà infatti in grado di registrare lo stile di guida di qualsiasi persona e riprodurlo sulle auto autonome. Queste potranno così viaggiare adottando la stessa andatura al volante del proprietario ma anche quella di un pilota professionista, istruttori di guida sicura e personaggi pubblici, scegliendolo in un catalogo di profili registrati che sarà possibile condividere, scaricare e acquistare on line, sfruttando un’apposita piattaforma con un cloud dedicato e un’apposita app .
Provare il brivido in tutta sicurezza
Certo ciò non significa che, impostando ad esempio come campione nel sistema lo stile del ferrarista Charles Leclerc, l’auto inizi a sgommare e a correre all’impazzata in mezzo al traffico cittadino. Oppure che si metta a battere i record di velocità in autostrada. Dove e nel modo in cui sarà possibile la vettura, ad esempio, nel modo di scalare, di posizionarsi nella carreggiata o impostare una curva, copierà però pari, pari quello fatto in pista dal pilota monegasco. Un brivido, forse, più al pensiero che nella pratica ma che a molti non dispiacerà provare.
Questo, soprattutto pensando che entro 10 anni i mezzi guidati da intelligenza artificiale arriveranno ad essere diffusi in tutto il mondo e, stando ad uno studio della società internazionale di consulenza McKinsey & Company, già nel 2030 il 15% delle nuove immatricolazioni sarà rappresentato da auto a guida autonoma e il 55% da vetture a guida semi autonoma.
Personalizzare le vetture senza modifiche
"Con Social Self Driving potremo personalizzare al massimo la nostra auto a guida autonoma ed insegnarle a comportarsi come se alla guida ci fossimo noi. Oppure farle replicare al volante lo stile del nostro idolo”, spiega Luigi Mazzola, precisando che il sistema è stato progettato per "appoggiarsi" alle dotazioni hardware e software già normalmente presenti sulla maggior parte di veicoli con differenti livelli assistenza e li va ad integrare, quindi non necessita per il funzionamento di modifiche o integrazioni sulle auto.