Si fa sempre più concreta la strada che potrebbe portare alla produzione dei chip per il colosso Intel nell'impianto ex-Fiat di Mirafiori. Ne ha di nuovo parlato - inquadrando questa possibilità nellla strategia dell'azienda nel settore automobilistico e della mobilità dell’Unione europea - il ceo di Intel, Pat Gelsinger, presente all'IAA di Monaco di Baviera.
Dopo la Gigafactory all'impianto Stellantis di Termoli, si tratta di una nuova opportunità per l’Italia di partecipare all’innovazione dell’industria dell’automobile: Intel potrebbe far disegnare o costruire i chip per le auto a Torino, in un’area attualmente non utilizzata dello stabilimento. Il colosso americano ha un piano di investimenti da 80 miliardi di euro (inclusi fondi stanziati proprio dall’Unione europea) per realizzare semi conduttori nel Vecchio Continente. Il progetto preliminare prevede la realizzazione di due grandi stabilimenti produttivi e un laboratorio di ricerca e sviluppo.
Politica in campo
L’opportunità per Mirafiori è concreta. Gelsinger negli scorsi mesi ha incontrato il presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Draghi a Parigi, insieme al presidente francese Emmanuel Macron per parlare, tra l’altro, della crisi dei chip e della necessità di potenziare l’offerta fabbricandoli in Europa.
Inoltre il ministro allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, quando il Molise è stato scelto al posto del Piemonte come sede della fabbrica di batterie di Stellantis, ha indicato Mirafiori come luogo ideale per lo stabilimento europeo di Intel.
Gli enti locali piemontesi hanno avanzato un’ipotesi preliminare che prevede l’utilizzo di un’area compresa fra 400mila e 1 milione di metri quadri. Ora serve il confronto con i sindacati, Stellantis e, naturalmente, Intel. La concorrenza degli altri Paesi europei è comunque forte e richiederà uno sforzo comune di tutti i soggetti italiani coinvolti - pubblici e privati - per attrarre investimenti e far valere le proprie infrastrutture e competenze.