L’opera di restauro dell’Aston Martin Bulldog - esemplare unico del 1980 - è stata finalmente completata. Il risultato finale è stato letteralmente scoperto (sfilando un telo con la bandiera del Regno Unito) presso il tradizionale Councours Of Elegance in corso presso l’Hampton Court Palace di Richmond (Londra).
Un record mai raggiunto
Lo storico prototipo è stato restaurato in circa 18 mesi dagli specialisti britannici della Classic Motor Cars (CMC), che assicurano: “Abbiamo mantenuto la configurazione originale lavorando con i tecnici che hanno sviluppato il concept, inserendo componenti e tecnologie moderne per migliorare prestazioni e affidabilità”.
La Bulldog era alimentata da un motore biturbo V8 da 5.3 litri e oltre 600 cavalli, una potenza estrema per l’epoca. La sportiva - definita “brutale” dalla stampa di settore di quei tempi - era stata realizzata per infrangere il muro delle 200 miglia orarie (circa 321 chilometri orari), velocità mai superata però dalla Bulldog. Nei vari tentativi collezionati al circuito Mira nel 1981, la vettura raggiunse al massimo le 191 miglia orarie (307 chilometri all'ora).
Rimase un esemplare unico
Il concept - originariamente chiamato “Project K.901” - ha ripreso la denominazione Bulldog dal personaggio della celebre serie televisiva dell’epoca Doctor Who. La vettura è stata disegnata da William Towns, che aveva già progettato - tra le altre - anche l’Aston Martin Lagonda del 1976. La livrea era ispirata alle sportive “futuristiche” con carrozzeria spigolosa e cuneiforme, come la Lamborghini Countach di Marcello Gandini o la Lotus Esprit di Giorgetto Giugiaro.
Di Bulldog se ne sarebbero dovute realizzare tra le 12 e le 25 unità ma il manager Victor Gauntlett - capace di rilanciare Aston Martin dopo un periodo buio - già nel 1981, una volta divenuto co-proprietario del marchio, aveva interrotto sul nascere la produzione della supersportiva. Così l’unico esemplare costruito è stato venduto al miglior offerente.
Riportata allo splendore originario
Con il passare degli anni l’esclusività ha fatto della Bulldog un’auto da veri collezionisti, nel 2012 infatti il prototipo è stato venduto all’asta raggiungendo la considerevole somma di oltre un milione e mezzo di euro. Nel corso del tempo il colore della carrozzeria è stato modificato dall'argento al verde, mentre gli interni sono passati dal marrone scuro al beige.
Il restauro ha però ripristinato quelle che erano le tonalità originali della vettura, anche se i tecnici della CMC non si sono limitati a riportare allo splendore originario l’estetica dell’auto. Richard Gauntlett, figlio di Victor, che ha seguito il progetto assieme al proprietario della vettura Philip Sarofim, ha chiesto all’azienda britannica di restaurare anche il motore, in modo da renderlo perfettamente funzionante e in grado di resistere a un nuovo tentativo di record.
Nei prossimi mesi, infatti, la Bulldog riproverà a superare le 200 miglia all’ora all’interno di una base aeronavale, condotta da Darren Turner, pilota Aston Martin nel mondiale Endurance.