C’erano una volta le vetture sportive, belle, divertenti e possibili. Auto che hanno fatto scoprire a migliaia di persone il piacere della guida e la passione per l’automobile, come – un nome per tutte - la Mazda MX-5. A dire il vero ci sono ancora, ma sono sempre più rare in Europa per via delle norme anti-inquinamento, e non sappiamo per quanto tempo le vedremo, dato che il ban dell’endotermico nel 2035 è un’ipotesi reale, e di alternative elettriche per ora non ve n’è traccia.
Segnali incoraggianti
Ma forse qualcosa inizia a muoversi, come fa pensare la concept a batteria MG Cyberster, vista al Salone di Shanghai, e le future Alpine di nuova generazione, tutte vetture di cui però sappiamo ancora molto poco. A questa si aggiunge un’altra misteriosa concept elettrica annunciata di recente da Porsche, che sarà mostrata il 6 settembre all’IAA di Monaco. Secondo indiscrezioni trapelate da più parti, si potrebbe trattare del primo prototipo di una sportiva, che si posizionerebbe come una sorta di controparte a batteria delle “entry-level“ 718 Boxster e Cayman.
Se fosse vero sarebbe una buona notizia, perché significherebbe che l’industria dell’elettrico sta iniziando a prendere in considerazione nuovi segmenti e formati di carrozzeria. Tuttavia, se una vettura del genere entrasse effettivamente in produzione oggi, avrebbe sicuramente un prezzo più alto dei 60mila euro necessari per una Cayman, e probabilmente vicino – se non superiore – agli almeno 86mila euro della Taycan.
Tecnologia ancora agli albori
In quanto a reattività e fluidità non è un mistero che un’elettrica sia più piacevole da guidare rispetto a un’analoga vettura tradizionale, così come sono ormai palesi le performance impressionanti che questa alimentazione permette, e il fiorire di hypercar e super berline ne è una dimostrazione. Quello che ancora manca è la sportività per tutte le tasche e per tutti i gusti, intesa sia in termini di prezzo che di varietà dell’offerta.
Oggi le uniche elettriche cabrio sono la Smart Fortwo e la Fiat 500, mentre non esistono ancora spider “2 posti secchi” o coupé di livello più o meno accessibile. E questo è normale per la fase ancora pionieristica che la tecnologia sta vivendo, ma è anche uno dei motivi per cui le auto a batteria pure continuano a non essere pienamente accettate dagli appassionati, o almeno da quelli con un budget nella media.
Limiti tecnici e commerciali
Le ragioni sono svariate: i costruttori danno la priorità ai segmenti con prospettive di vendita maggiori e le sportive sono da tempo una nicchia in contrazione. La tecnologia dietro gli accumulatori è ancora relativamente costosa, pesante e richiede un certo genere di ingombri, che a sua volta implica un determinato modo di costruire le vetture, con un passo piuttosto lungo (non proprio l’ideale quando si cerca una dinamica di guida agile).
Inoltre, il livello medio di autonomia raggiunto oggi dalle elettriche potrebbe sembrare anche sufficiente per delle vetture sportive o da tempo libero, dove questo aspetto non è la priorità, ma bisogna considerare che i valori dichiarati scendono sensibilmente con una guida “non virtuosa”, come potrebbe essere affrontando allegramente dei tornanti di montagna.
Il ruolo di Tesla
Ma tutti questi sono limiti tecnici, e in quanto tali potranno essere superati con il tempo. In tal senso, Tesla sembra ancora una volta un passo avanti, con il debutto previsto nel 2022 delle celle 4680 a maggiore densità energetica, e dei nuovi metodi di costruzione strutturali, che promettono di abbattere il prezzo delle auto, aumentarne l’efficienza e ridurne peso e dimensioni (tanto che l’azienda ha in cantiere un modello entry-level).
Eppure, neanche la Casa di Elon Musk sembra interessata a creare una sportiva per tutti. Di sicuro, non lo sarà la seconda generazione della Tesla Roadster, attesa per il prossimo anno. Una vera e propria hypercar accreditata di oltre 400 chilometri orari di velocità massima, 10mila newtonmetri di coppia e un prezzo di almeno 215mila euro.
Le prospettive
La paura di molti è che nel passaggio epocale dall’endotermico all’elettrico possano perdersi per strada la ricchezza e la varietà del mondo a quattro ruote, che già mostra i segni di un appiattimento su suv, crossover e poco altro. Sarebbe un’occasione persa, perché - ad esempio - il silenzio dell’elettrico potrebbe essere un corredo perfetto alla guida in souplesse di una granturismo a cielo aperto.
Così come la prontezza di risposta e la possibilità di distribuire ottimamente i pesi sarebbero ottimi presupposti per una piccola sportiva in stile MX-5. Per ora sono sogni, che per essere realizzati hanno bisogno ancora di tanta ricerca e sviluppo. Ma nulla ci impedisce di pensare che sia solo questione di tempo prima che gli investimenti delle Case nell’elettrico prendano anche questa direzione.