Il fenomeno è crescente. Le concept car, da sempre progettate dalle case automobilistiche per anticipare un modello del futuro o un forte cambiamento di stile del brand, stanno diminuendo a vista d’occhio. I motivi sono molteplici: dagli alti costi di produzione e sviluppo dei prototipi, alle ormai poche occasioni di presentazione vista la crisi delle esposizioni e fiere dell’auto.
Una soluzione, tuttavia, sembra esserci. Da qualche tempo alcuni costruttori stanno esplorando il mondo delle concept car virtuali, progettate con le stesse finalità dei modelli fisici, a cui spesso è attribuito uno scopo puramente ludico, come l'inserimento in alcuni videogame. Una pratica che fa guadagnare ai costruttori punti in immagine e permette di risparmiare parecchio rispetto allo sviluppo di una tradizionale concept car anche in termini di tempo.
Oggi tutta la progettazione è legata indissolubilmente al virtuale e i designer hanno lasciato matita e foglio per lavorare con tavolette grafiche e dispositivi di realtà aumentata per una progettazione più snella e rapida. Fisiche o virtuali, le concept car rimangono sempre un buon tema per divertirsi ed esplorare mondi finora ignoti. Ecco alcuni esempi di questo fenomeno crescente.
Pininfarina Teorema
L’ultima nata è la Pininfarina Teorema, prima concept car sviluppata esclusivamente in digitale nella storia del centro stile nato a Torino nel 1930. “Guardiamo da sempre al futuro, utilizzando le concept car come strumento di innovazione per tracciare la direzione nell'industria automobilistica e introdurre nuove visioni in termini di usabilità e tecnologia”, dice Kevin Rice, capo del design Pininfarina.
Elettrica, connessa e autonoma, la Teorema è stata progettata esclusivamente utilizzando i dispositivi di realtà aumentata. Una procedura che ha permesso la collaborazione in tempo reale e in un mondo virtuale di tutti gli studi di Pininfarina sparsi tra Asia, Europa e Stati Uniti. Lunga 5,4 metri, alta 1,4 metri Teorema ha una carrozzeria disegnata attraverso software Cfd (ovvero in grado di realizzare simulazioni virtuali di fluidodinamica) per ottimizzare l’aerodinamica anche senza test fisici in galleria del vento.
Fordzilla P1
La progettazione della Fordzilla P1, auto da corsa futuristica realizzata da Ford per il mondo dei videogame e dei simulatori, è opera di una squadra che non si è mai incontrata e che ha lavorato sempre a distanza da cinque paesi diversi. Per la realizzazione del concept finale sono bastate appena sette settimane: “E’ il bello del virtuale”, commentano Arturo Ariño e Robert Engelmann, rispettivamente capi progetto di esterni ed interni della P1.
Il corpo vettura si sviluppa attorno alla monoscocca ed è coperto da un tettuccio in stile jet da combattimento che protegge pilota e copilota. La posizione di guida è al centro dell’abitacolo e segue un’impostazione simile a quella che troviamo sulle Formula 1. Lo sviluppo virtuale ha permesso al team di design Ford di condividere sui social alcune parti del progetto rivolgendosi direttamente ai gamers per consigli e richieste, uscendo così dalla prassi tipica dei blindatissimi centri stile. Un fatto più unico che raro, che ha suscitato un interesse tale che Ford ha deciso di costruire un modello reale in scala 1:1 della P1.
Jaguar Vision Gran Turismo Coupé
La tematica è stata esplorata anche da Jaguar, che nel 2019 ha realizzato per il noto videogame Gran Turismo un modello ad alte prestazioni spinto da una propulsione 100% elettrica. I designer del costruttore inglese hanno così dato libero sfogo alla fantasia, progettando in virtuale un modello che potesse evolvere i canoni stilistici del marchio, portandoli un po’ fuori dagli schemi.
Il risultato è un’hypercar estrema da 1.020 cavalli virtuali e 1.200 newtonmetri di coppia, che può arrivare a 100 chilometri orari in appena 2 secondi. L’impostazione generale del veicolo segue le proporzioni più classiche di un’affascinante auto sportiva, con riferimenti espliciti alla mitica E-Type del 1961. Cofano lungo, coda rastremata e abitacolo sposato indietro: la Vision Gran Turismo Coupé azzarda invece su alcune soluzioni tecniche come il parabrezza curvo in assenza di montanti. E, per accrescere il legame con il passato, è possibile far cantare artificialmente il motore elettrico con il suono del sei cilindri della D-Type che ha vinto Le Mans nel 1957. Nel mondo virtuale tutto è possibile.