La sostituzione sempre più veloce delle auto tradizionali con quelle a batteria - incentivata un po’ ovunque con bonus statali - sta provocando come effetto collaterale un accumulo di vetture da rottamare. Così il paradigma di riciclaggio dei veicoli sta diventando sempre più essenziale sia per salvaguardare l’ambiente, che per sfruttare il più possibile tutto quanto c'è di recuperabile su un veicolo.
Teoricamente ogni vettura è riciclabile al 95%. I materiali subito disponibili sono i liquidi, come quello per il raffreddamento o l'olio motore, e il carburante. Poi si passa alle batterie tradizionali da 12 volt, che richiedono, tuttavia, una lavorazione corretta per ridurre la fuoriuscita di residui tossici e recuperare i metalli al loro interno: zinco, rame, piombo, mercurio, cromo e cadmio. Di seguito i copertoni e il materiale elettronico proveniente per lo più dai sistemi di navigazione. Infine vetro, plastica, acciaio, alluminio, tappezzerie e resine dei sedili.
Rottami ma preziosi
Secondo il portale economico statunitense “The Balance Small Business”, ogni anno nel mondo vengono riciclate mediamente 27 milioni di automobili. Questa cifra rende le quattro ruote il prodotto di consumo più riutilizzato al mondo, con anche un indotto economico, generato dalla vendita all’ingrosso e al dettaglio di ricambi originali, che costano dal 20% all’80% in meno.
In realtà, scrivono gli analisti, negli Usa viene riutilizzato solo l’80% dei materiali e dei componenti di ogni singolo esemplare, mentre in Europa il 75%. Sempre stando a questi dati, il metallo più prezioso nel settore è anche uno di quelli che costa meno ai costruttori: l’alluminio, che rappresenta meno del 10% del peso di un veicolo, ma arriva a quasi il 50% del valore complessivo del rottame.
Anche l’acciaio è riutilizzato completamente e ogni anno se ne recuperano globalmente 14 milioni di tonnellate. Quello riciclato viene sfruttato per realizzare il 25% di una carrozzeria nuova. Gli pneumatici - per esempio - possono essere rilavorati per produrre scarpe di gomma, piste da atletica e ciclabili di nuova generazione. Circa il 98% delle batterie tradizionali delle auto termiche è riciclabile. Per quelle ad alimentazione elettrica e ibrida la questione è invece ancora aperta.
Batterie, difficile e costoso recuperarle
Il processo di elettrificazione renderà questa necessità sempre più incombente, tanto che il riciclo degli accumulatori di trazione sta diventando un argomento “all’ordine del giorno” anche per le Case auto. La rivista Science scrive: “I produttori di batterie credono che sia più economico e sicuro utilizzare metalli intatti piuttosto che comprare quelli riciclati”.
Dana Thompson dell'Università di Leicester, ricercatrice presso la Faraday Institution (un centro che studia come risolvere il problema dell’accumulo di batterie), avverte: “Riutilizzare unità elettriche è complesso e costoso. Attualmente i riciclatori cercano principalmente di recuperare i metalli rari nel catodo, come il cobalto e il nichel. Litio e grafite valgono troppo poco perché ne valga la pena. Infatti se ne trovano piccole quantità, tanto che diventano come aghi in un pagliaio: difficili da scovare."
"Anche il trasporto di materiali infiammabili grava sui costi. Gli analisti del settore prevedono che entro i prossimi vent’anni saranno almeno 150 milioni i veicoli 100% elettrici in circolazione”, conclude la studiosa, “ma le batterie attuali non sono davvero progettate per essere riciclate in massa, visto che ogni azienda vuole realizzarle con le proprie tecnologie sempre più avanzate. Gli operatori del nostro settore non riusciranno a stare al passo con i tempi così facilmente. Esortiamo i produttori di accumulatori a progettare unità già predisposte per essere facilmente recuperabili”.
Servono leggi chiare
In effetti gli esperti di dati della piattaforma tedesca Statista prevedono che, entro il 2030, la quantità di accumulatori candidati al riciclo supererà il milione di unità. Saranno davvero riutilizzate? Un recente rapporto delle Nazioni Unite ha rilevato come molti veicoli elettrici e ibridi da rottamare vengano esportati dai mercati più ricchi (Cina, Usa, Unione europea, Giappone) verso Paesi più “poveri” come Sri Lanka e Mauritius, difficilmente attrezzati per un ciclo corretto di riciclaggio.
Per evitare l’accelerazione di queste tendenze poco chiare saranno necessarie normative specifiche. L'Europa e la Cina già richiedono ai produttori di veicoli elettrici di ritirare direttamente le batterie usate delle proprie vetture, e presto la California potrebbe fare da apripista a una legge simile anche negli Stati Uniti.