Tesla continua a battere i suoi record. Anche i dati sul secondo trimestre 2021 confermano la tendenza di crescita. Il costruttore californiano ha riportato un fatturato totale di 11,9 miliardi di dollari nel periodo, superando le aspettative degli analisti che stimavano 11,4 miliardi.
La parte del leone è rappresentata dagli introiti per le vendite automobilistiche, che sono arrivate a 10,2 miliardi di dollari nel corso del trimestre, in crescita del 97% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quando, va ricordato, la crisi e le chiusure dovute alla pandemia da coronavirus avevano di fatto fermato il mercato a livello globale.
Produzione e consegne al top
La performance di Tesla ruota intorno a un altro record, quello della produzione e sui numeri di consegna. La produzione complessiva di veicoli è arrivata a 206.400, mentre le consegne totali sono state 201.300, con un aumento rispettivamente del 151% e del 121% se paragonate al 2020.
In particolare, nel trimestre sono state prodotte 204.081 tra Model 3 e Y, ed è ripartita discretamente anche quella delle vetture che danno maggiori margini, ovvero le Model S e X con 2.340 unità in totale.
I ricavi volano
Tutto questo si traduce in un balzo dei guadagni che sono aumentati del 128% a 2,9 miliardi di dollari: il reddito dalle operazioni è aumentato del 301% per toccare i 1,3 miliardi di dollari, mentre il reddito netto ha raggiunto 1,14 miliardi di dollari e l'utile per azione è arrivato a 1,02 dollari. Anche in quest’ultimo caso le previsioni degli analisti – che parlavano di 97 centesimi per azione – si sono rivelate troppo prudenti.
I risultati non hanno, almeno negli scambi borsistici “after hours” - considerando che i dati sono stati diffusi dopo il suono della campanella che segnala la chiusura di Wall Street – creato grande fermento: il titolo è cresciuto solo del 2,21% per finire la giornata a 657,62 dollari per azione, lontano dagli 880 toccati in gennaio.
L’Europa chiama
A proposito della propria performance, il costruttore ha detto: "La domanda globale continua ad essere robusta, e stiamo producendo ai limiti della fornitura di parti disponibili. Nonostante le continue difficoltà nella distribuzione di semiconduttori nel Q2, siamo stati in grado di far crescere ulteriormente la nostra produzione. Ci aspettiamo che questa salga ancora per tutto l’anno, grazie a una continua crescita della domanda interna negli Usa e con l’avvio della produzione in alcune parti della nuova fabbrica in Texas".
"Mentre le nostre linee di produzione globali continuano a funzionare il più velocemente possibile, la domanda europea rimane ben al di sopra dell'offerta, con conseguente aumento dei tempi di attesa per la consegna. Continuiamo a installare attrezzature, abbiamo iniziato a testare gli strumenti e stiamo lavorando il più rapidamente possibile per iniziare la produzione a Berlino, e nel frattempo crescono i volumi di importazione".
La parola a Musk
Nel corso della “earning call” – che potrebbe essere stata l’ultima a cui ha partecipato il ceo Elon Musk che ha parlato di disimpegnarsi da questo rito a partire dal prossimo trimestre e ha annunciato che interverrà solo “se ci saranno grandi novità” – il fondatore dell’azienda ha svelato anche qualcosa circa il futuro.
Confermato lo slittamento al 2022 dell’inizio della produzione sia del camion Semi che del Cybertruck. Quanto alle batterie di nuova generazione, Musk ha detto: "Sicuramente renderemo la cella 4680 abbastanza affidabile per i veicoli. Ci sono una serie di sfide quando si passa dalla produzione in piccolo a quella su larga scala. Tuttavia, l'affidabilità dei nuovi accumulatori è stata testata per l'equivalente di 1 milione di miglia”.