Intervistato dalla rivista “Autocar”, il ceo di Lamborghini Stephan Winkelmann non si nasconde e parla del futuro del costruttore dopo l’addio alla versione non elettrificata del leggendario V12, nato con la 350 GT del 1964.
“Abbiamo attraversato un processo evolutivo nel settore automobilistico e ora c'è la rivoluzione e dobbiamo avere la capacità di adattarci. Cambiare è fondamentale per il successo di domani. Si deve fare meglio. Questa è una delle regole del nostro business alla Lamborghini. Ogni generazione deve essere migliore della precedente”.
Il V12 rimane ma sarà ibrido
Il successore dell'Aventador - la cui versione finale Ultimae servirà da passo d’addio alla leggendaria motorizzazione, almeno in versione "pura" - sarà lanciato nel 2023, manterrà il motore a 12 cilindri, ma solo attraverso il passaggio all’ibrido plug-in e sarà affiancato da una serie di altri modelli elettrificati, tra cui un nuovo elettrico puro a quattro posti, in arrivo nel giro di qualche anno.
"C'è molta emozione legata a questo addio – dice il manager - e per una ragione personale: la Aventador è stata la “mia” prima Lamborghini nel 2011, anche se lo sviluppo era iniziato nel 2007, quindi per me è speciale. È l'auto V12 di maggior successo che abbiamo mai prodotto e ha un sacco di versioni incredibili. E’ difficile lasciarla andare, ma penso che l'Ultimae sia la chiusura di un ciclo. È qualcosa di molto speciale. È limitata, quindi i nostri clienti la apprezzeranno".
Punto di partenza
Chiusa la cartella dei ricordi è ora di guardare al futuro. Senza scordarsi il passato, però: “Tutte le V12 precedenti messe insieme hanno venduto meno della Aventador. Il suo successo è un buon punto di partenza. Abbiamo una solida base di clienti, proprietari entusiasti che non vedono l'ora di sapere cosa sta arrivando”. E quello che sta arrivando è l’ibrido: “una buona soluzione” dice Winckelmann che ricorda: “Nel 2022, avremo due nuovi lanci, basati sulla Huracán e Urus, e nel 2023- 2024, ibridizzeremo tutta la nostra gamma per ridurre le emissioni di CO2 fino al 50% entro il 2025”.
Solo ibrido o 100% elettrico? Per il manager di Berlino, "il primo passo è l'ibridazione. Poi vedremo se i combustibili sintetici daranno l'opportunità di continuare a lavorare con i motori a combustione, perché non si tratta del tipo di propulsione, ma delle emissioni che si generano. generi. Però d'altra parte, prevediamo un modello per la seconda metà di questo decennio che sarà la prima nostra auto completamente elettrica, e qui stiamo guardando a un bodystyle che non sarà lo stesso della Urus, ma almeno un 2+2, quindi un'auto che si guida quotidianamente".
Lavoro di gruppo
Uno sviluppo che è anche un cambio così epocale non si fa da soli: “Lavoriamo insieme ai marchi del Gruppo Volkswagen sulle piattaforme. Stiamo cercando di capire cosa serva di specifico a Lamborghini. In generale, un produttore ha sempre un equilibrio tra 'make or buy': quello che ti sta a cuore lo fai, e quello che non è così importante lo compri. Poi devi decidere cosa fai meglio, e quanto velocemente puoi raggiungere un risultato positivo in un modo o nell'altro. Quindi Volkswagen, per noi, è a metà strada tra fare e comprare. Siamo parte del gruppo, quindi siamo anche parte dello sviluppo della piattaforma, e d'altra parte dobbiamo scegliere il meglio in termini di costi e qualità".