Troppo avanti per la loro epoca. Talmente all’avanguardia da continuare a essere fonte d’ispirazione per modelli di serie arrivati decenni dopo la loro prima apparizione. “Le concept car sono macchine del tempo che ci regalano il sogno di una vita nel futuro”, dice Giorgetto Giugiaro, tra i più famosi car designer al mondo e che di prototipi di successo ne ha realizzati a decine.
Smart Eco Sprinter (1994), Volkswagen Irvw Futura (1989) e Hyundai Pony Coupé (1974) sono tre prototipi che inventano il principio secondo cui una concept car deve anticipare trend, stile e contenuti tecnologici di domani. E oggi, con il senno di poi, possiamo dire che i loro progettisti avevano visto lontano.
Smart Eco Sprinter 1994 e smart Fortwo
L’idea di creare una super compatta da città venne ad Helmut Werner, al tempo amministratore delegato di Mercedes-Benz, all’inizio degli anni 90 osservando gli spostamenti quotidiani delle persone: pochi chilometri percorsi, la maggior parte delle volte da soli per raggiungere il luogo di lavoro. Ecco come nasce la Eco Sprinter, citycar elettrica presentata in coppia con la versione termica Eco Speedster nel 1994.
In appena 2,5 metri di lunghezza guidatore e passeggero potevano trovare facilmente i loro spazi senza sentirsi intrappolati in un veicolo così compatto, grazie a trucchi come le grandi superfici vetrate, i sedili sfalsati e a una plancia sottilissima, merito del motore elettrico da 40 chilowatt posizionato posteriormente. La qualità degli interni era arricchita da un grande numero di elementi colorati in pelle o plastica riciclata a sottolineare le intenzioni green del progetto.
26 anni dopo la Eco Sprinter Smart ha deciso di assecondare la sua vocazione a zero emissioni. Dall’anno scorso infatti i modelli del costruttore tedesco sono venduti in versione esclusivamente elettrica: oltre a Fortwo (erede diretta della Eco Sprinter) e Forfour, oggi sul mercato, smart è pronta a presentare al prossimo salone IAA di Monaco (7-12 settembre) un crossover elettrico realizzato in joint venture con i cinesi di Geely.
Hyundai Pony Coupé e Ioniq 5
La Ioniq 5, l’ultima elettrica di Hyundai nata sulla piattaforma E-Gmp (qui la nostra prova su strada), ha nobili origini. Lo stile della coreana a zero emissioni curato da SangYup Lee ha come riferimento la Hyundai Pony Coupé Concept disegnata da Giorgetto Giugiaro nel 1974. Le linee squadrate tipicamente anni ’70 le ritroviamo sui volumi che definiscono la Ioniq 5: “L’ispirazione riguarda anche le intenzioni del modello: la Ioniq 5 vuole sovvertire i canoni così come fece la Pony Coupé di Giugiaro a suo tempo. Sono due vetture che hanno portato innovazione”, dice SangYup Lee.
La Pony Coupé nasce inizialmente come un progetto indipendente dell’Italdesign di Giorgetto Giugiaro, solo successivamente diventerà un modello firmato Hyundai per il Salone di Torino del 1974. Grafici e moderni, gli interni della Pony Coupé erano costituiti da una plancia cilindrica con sedili a vasca in un mix di plastiche e colori che rendeva il tutto diverso e innovativo.
La stessa strada seguita dai designer coreani per la Ioniq 5, dove i colori chiari abbinati a materiali sostenibili regalano a guidatore e passeggeri un’atmosfera rilassante. I progettisti hanno poi studiato soluzioni per migliorare la vita a bordo, dalla consolle centrale che scorre arrivando fino ai sedili posteriori, alla posizione relax delle poltrone, alla possibilità di attaccare piccoli oggetti o fogli sulla plancia grazie a delle calamite.
Volkswagen Irvw Futura e ID.3
Era il 1989 e Volkswagen presentava la Irvw Futura, berlina dalle linee tondeggianti per un design fluido e dinamico. L’obiettivo? Puntare su superfici aerodinamiche e propulsori ad alta efficienza per ridurre consumi ed emissioni. L’equipaggiamento tecnologico ha rappresentato il secondo punto fondamentale del progetto Irvw: parcheggio autonomo, quattro ruote sterzanti comandate da un servosterzo elettrico, componentistica riciclabile e un design da cui il centro stile Volkswagen guidato oggi da Joseph Kaban (il progetto tuttavia è stato curato da Klaus Zyciora), ha preso più di qualche spunto per realizzare la ID.3, berlina elettrica costruita sulla piattaforma Meb.
La somiglianza è evidente e si ritrova soprattutto nel frontale dove non c’è la griglia anteriore e lo sviluppo della fanaleria è orizzontale. Anche il colore azzurro della Irvw Futura ricorda fortemente il “Turquoise” utilizzato per il lancio della ID.3. Comuni anche le intenzioni di sostenibilità: se la ID.3 è 100% elettrica, la Irvw Futura poteva contare su un 1.7 a benzina da 82 cavalli. Lo studio di una nuova tipologia di iniezione diretta lo rendeva particolarmente parco nei consumi così come il raffreddamento per evaporazione e un catalizzatore specifico riducevano le emissioni inquinanti.