La nuova era della Formula 1 si avvicina. In prossimità del Gran Premio di Silverstone (dove nel 1950 si tenne la prima gara della storia valida per il mondiale piloti) è stata presentata la monoposto che racchiude tutte le novità regolamentari in vigore a partire dalla stagione 2022 (si tratta di una vettura indicativa, l'aspetto delle auto reali dipenderà dai progetti dei team). Semplificata l’aerodinamica, l’accento torna sull’effetto suolo (come sulle monoposto degli anni ’70), debuttano le ruote da 18 pollici con cerchi chiusi da carene in carbonio (già viste nel 2009).
Sorpassi più facili
L’obiettivo del nuovo regolamento tecnico è quello di “ravvivare lo spettacolo in Formula 1, rendendo più semplici i sorpassi e avvincenti le gare” come ha annunciato Stefano Domenicali, ceo della massima serie. A tal fine molte appendici aerodinamiche attualmente in uso vengono bandite, come i deviatori di flusso sulle fiancate, mentre altre vengono semplificate, come le ali anteriori e posteriori, che ora potranno essere costituite rispettivamente massimo da tre e due profili. Rimane il DRS, il meccanismo che permette di agire sui flussi diretti all’ala posteriore aumentando la velocità in rettilineo.
Per assicurare la necessaria deportanza, dal 2022 le monoposto dovranno affidarsi maggiormente all’effetto suolo. Di conseguenza, il fondo delle vetture non sarà più piatto ma modellato in modo da creare una serie di tunnel aerodinamici. Lo scopo di questa rivoluzione tecnica e concettuale è molto semplice: diminuire le turbolenze create dalla scia della vettura, consentendo agli inseguitori di avvicinarsi il più possibile senza perdere deportanza, e quindi rendendo più facili i sorpassi.
Arrivano le ruote da 18 pollici
Dopo l’aerodinamica, la seconda grande novità riguarda le ruote e, di conseguenza, il comparto sospensioni. Gli inediti cerchi da 18 pollici con pneumatici dalla spalla ribassata obbligheranno i team a riprogettare gli schemi sospensivi per garantire maggiore potere ammortizzante (oggi, con cerchi da 13 pollici, buona parte delle sollecitazioni sono assorbite dallo pneumatico, e le sospensioni possono rimanere molto rigide). Inoltre, sono state vietate le soluzioni più raffinate, come gli ammortizzatori idraulici.
Regole che da un lato limitano la libertà degli ingegneri, dall’altra dovrebbero permettere un riavvicinamento delle prestazioni tra i team. Immutate, invece, le power unit 1.6 turbo ibride, che per regolamento dovranno utilizzare carburanti e lubrificanti con una maggiore percentuale di componenti bio (almeno il 10%).
Sicurezza al primo posto
Non è passata in secondo piano la sicurezza. Dopo circa 7.500 simulazioni il team di sviluppo ha realizzato uno chassis in grado di assorbire il 48% di energia in più nell’impatto frontale e il 15% in più in quello posteriore, studiando anche una diversa disposizione degli organi, in modo che in caso di impatto laterale, come quello accaduto a Romain Grosjean nel Gran Premio del Bahrain 2020, lo chassis si separi dalla power unit senza lasciare esposto il serbatoio.
Queste sono le idee alla base delle monoposto di domani. Dal 2022 starà ai team riuscire a interpretarle al meglio per tradurle in vetture competitive.