Dopo Jaguar (2025), Audi (2026), Ford Europa (2030), Volvo (2030), Bentley (2030), Fiat (2030) e Mini (2030), anche Honda ha fissato la data in cui dirà definitivamente addio alle motorizzazioni termiche passando alla produzione di soli veicoli elettrici puri ad esclusione di quelli a idrogeno il cui sviluppo al momento è stato sospeso.
La svolta avverrà più tardi rispetto agli altri nel 2040, come ha confermato nei giorni scorsi il presidente e nuovo ceo della casa giapponese Toshihiro Mibe. Comporterà una trasformazione globale del marchio che oggi conta circa il 56% delle sue vendite in Nord America e circa un quarto dall'Asia escluso il Giappone, per la quale sono già in corso accordi e scambi di sinergie con altri costruttori: tra cui General Motors da cui verrà presa in prestito una delle tecnologie proprietarie per le batterie.
Un consorzio per le due ruote
La decisione di Honda riguarderà l’intera produzione aziendale di veicoli stradali. Oltre a 10 nuove auto elettriche, destinate prevalentemente al mercato cinese e che verranno lanciate entro cinque anni, sono infatti già previste per il 2024 tre nuove moto a batteria. Pur rappresentando i modelli a 2 ruote solo il 14% delle entrate totali della società, i volumi di vendita della categoria sono infatti molto maggiori rispetto a quelli del comparto auto (15 milioni di unità l’anno contro 4,5 milioni). Anche per questo Honda ha recentemente formato un consorzio con Yamaha, Ktm e Piaggio destinato a facilitare lo sviluppo di accumulatori intercambiabili ad elevata efficienza per moto e ciclomotori.