Martedì 15 giugno a Bruxelles è in programma il vertice Unione europea-Usa. Fra i temi in discussione dovrebbe esserci anche l’intenzione di mettere fine alle battaglie commerciali in corso, arrivando a un accordo che porterebbe all’abolizione dei dazi sui metalli, che influiscono pesantemente sul mercato delle due ruote.
Le tariffe sono in vigore dal 2018, quando l'Europa le istituì in risposta a quelle volute dall’amministrazione Trump sull’acciaio e l’alluminio importati dall’Europa. Dal 1 giugno di quest'anno, anzi, sarebbe dovuta entrare in vigore una nuova tranche delle imposte, un 25% in più che insisterebbe anche sui motocicli di oltre 500 centimetri cubici importati dagli Stati Uniti.
Passi avanti
Piccoli cambiamenti sono però arrivati già lo scorso 17 maggio, in occasione dell’inizio delle discussioni per affrontare l'eccesso di capacità globale di acciaio e alluminio: un annuncio congiunto del Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, del Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti Katherine Tai e del Segretario al Commercio degli Stati Uniti Gina M. Raimondo, dichiarò la sospensione fino al 31 dicembre 2021 delle stariffe aggiuntive del 25%.
Appello convidiso
Benché i segnali siano incoraggianti, si parla solo di sospensione, non di annullamento dei provvedimenti. Perciò 113 associazioni dell’industria transatlantica hanno preferito ribadire il loro appello per la rimozione permanente delle tariffe sui settori non correlati alle controversie commerciali.
A esse si sono unite la Acem (Association des Constructeurs Européens de Motocycles – The Motorcycle Industry in Europe) e Usmna (United States Motorcycle Manufacturers Association) invitando il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e quello degli Stati Uniti, Joe Biden, a cogliere l'occasione del vertice di Bruxelles per impegnarsi a risolvere il contenzioso, sollecitando l’impegno a rimuovere, nel più breve tempo possibile, tutte le imposte sui settori non collegati direttamente alla disputa.
Ha affermato Antonio Perlot, segretario generale dell'Acem: “Ciò che chiediamo alla leadership transatlantica è garantire che i negoziati si concludano senza indugio senza aspettare altri mesi, durante i quali centinaia di milioni di euro sarebbero spesi per tariffe ingiustificate, invece che per investimenti e ricerca e sviluppo essenziali per la ricostruzione e lo sviluppo delle economie, sia in Europa che negli Stati Uniti”.