Al G7, l'incontro dei capi di stato dei Paesi più industrializzati in corso in questi giorni in Cornovaglia, nel sud-ovest dell'Inghilterra, i leader dei 7 governi presenti (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti) potrebbero discutere - tra l'altro - anche di come promuovere l'acquisto veicoli ecologici, a valle di un pacchetto di misure per combattere il cambiamento climatico.
A riferirlo è l'agenzia Bloomberg, secondo la quale in una bozza di un documento che sarebbe stato visionato dalla stessa testata, i governi “si impegnerebbero" a garantire che la maggior parte di tutte le nuove vetture vendute "entro il 2030 o prima " non siano alimentate a benzina o diesel. I leader nazionali sarebbero inoltre anche pronti a promettere maggiori finanziamenti per aiutare i Paesi in via di sviluppo a ridurre le emissioni di carbonio.
Ancora tutto sul tavolo
Gli impegni e le modalità con cui raggiungere questi obiettivi non sono stati tuttavia ancora concordati, perlomeno in modo ufficiale, ed esisterebbero esclusivamente sotto forma di bozza. Inoltre non è chiaro se i leader, alle fine appoggeranno all'unanimità le proposte sulla massiccia, per non dire totale, riduzione delle auto inquinanti entro i prossimi 9 anni.
Questo vale anche per il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: un funzionario statunitense interpellato ha rifiutato di dire se la Casa Bianca intende sostenere il documento in discussione.
Solo il Regno Unito ha già deciso
A detto di molti, infatti, uno stop alla produzione delle auto con motori termici potrebbe portare a una perdita consistente di posti di lavoro mettendo a rischio l’economia dei vari Paesi. L’unico ad essere determinato al momento a vietare dal 2030 la vendita di nuove auto interamente alimentate a benzina o diesel è infatti il primo ministro inglese Boris Johnson.