Mercoledì 9 giugno 2021 Joe Biden arriva in Europa, per una settimana densa di incontri che culminerà, dopo il G7 in Cornovaglia e il summit Nato a Bruxelles, con l’incontro del 16 giugno con Putin a Ginevra. Agli alleati del Vecchio continente il nuovo presidente Usa, al primo viaggio all’estero dopo la sua elezione, parlerà anche di mobilità elettrica.
In un briefing con la stampa prima della partenza, la Casa Bianca ha detto che gli “Stati Uniti devono lavorare con gli alleati per garantire i minerali necessari per le batterie dei veicoli elettrici e lavorarli a livello nazionale alla luce degli interessi ambientali, diversificando le catene di approvvigionamento da nazioni avversarie e con standard ambientali e lavorativi inaccettabili".
L’ambizioso progetto di Biden di fare anche degli Usa una nazione “a batteria” attraverso giganteschi investimenti di denaro pubblico si scontra con la dipendenza dalle materie prime, in particolare nei confronti della Cina. Per la transizione elettrica servono, fra l'altro, minerali costosi e rari, oggi principalmente nelle mani di Pechino: da qui la necessità di un fronte comune con i governi del Vecchio continente.
Per questo Washington vuole coinvolgere i Paesi europei, soprattutto quelli tradizionalmente più avanzati quando si tratta di industria auto, Germania, Regno Unito, Francia e Italia, a loro volta impegnati a sostenere la transizione elettrica delle proprie aziende. Nei prossimi 8 giorni si parlerà anche di questo.
Controlli mirati
La Casa Bianca ha anche detto che il Dipartimento degli Interni e altre agenzie federali lavoreranno per identificare eventuali lacune nelle leggi di autorizzazione delle miniere, per garantire che qualsiasi nuova produzione "soddisfi forti standard" in termini sia di ambiente che di "tutela delle comunità e dei lavoratori".
Obiettivi ambiziosi
Queste ulteriori novità arrivano dopo che Biden, che ha fatto la lotta contro il cambiamento climatico e la competizione con la Cina due degli argomenti chiave della sua agenda, ha ordinato una revisione in 100 giorni delle lacune nelle catene di approvvigionamento in settori chiave dell'economia americana, compreso quello dei veicoli elettrici.
I democratici Usa - che controllano, se pur per pochi voti, entrambi i rami del Parlamento - stanno spingendo verso obiettivi climatici “aggressivi”, per arrivare ad avere la maggioranza di vetture prodotte negli Stati Uniti elettriche entro il 2030 e ogni auto sulla strada a batteria entro il 2040.