Sempre più al centro della scena politica, economica e sociale, il tema ambientale riguarda da vicino anche l’automobile. Il coinvolgimento riguarda l’intero sistema produttivo, le catene di fornitura, le alimentazioni e i processi stilistici delle vetture che guidiamo oggi e che arriveranno nel futuro sulle nostre strade.
Ferro, vetro, alluminio, plastiche, tessuti, gomme, cavi elettrici: le automobili riuniscono le più disparate tipologie di materiali in un solo elemento ed è sempre più fondamentale il loro riutilizzo in futuro o che la provenienza sia legata al riciclo. Gli interni del veicolo sono l’esempio tangibile di questa trasformazione e i centri stile devono rendere questi nuovi materiali all’altezza in termini di qualità ed estetica, senza far rimpiangere il passato.
Dalle sportive alle citycar
L’ultima ad annunciarlo è stata la Cupra Born, prima 100% elettrica del marchio di auto sportive spagnolo del gruppo Volkswagen. La vettura avrà di serie i sedili rivestiti con il tessuto in fibra di polimero Seaqual Yarn, un materiale prodotto utilizzando come materia prima la plastica estratta dal mar Mediterraneo e da altri mari, oceani, fiumi ed estuari grazie alla collaborazione di pescatori, varie organizzazioni non governative e comunità locali che raccolgono il materiale inquinante.
“La partnership con la società iberica Seaqual Initiavie dimostra che sostenibilità, innovazione e design contemporaneo sono una combinazione possibile” spiega Antonino Labate, direttore strategia e sviluppo di Cupra. La compagnia spagnola veste da diverso tempo anche alcuni modelli italiani. Il debutto di Fiat Panda e 500 in versione mild hybrid all’inizio del 2020 ha portato con sé il tessuto Seaqual per le citycar torinesi, oggi utilizzato anche per la 500 elettrica. Il tessuto di sedili e pannelli porte è stato ottenuto da plastica riciclata di cui il 10% di origine marina e il 90% terrestre.
Dalle berline premium ai suv
La rivoluzione coinvolge tutti i segmenti, dalle berline premium di volume ai suv. La quarta generazione dell’Audi A3 utilizza per i suoi rivestimenti tessuti ottenuti da materiali riciclati. Per realizzare i sedili della hatchback a due volumi sono necessarie quarancinque bottiglie in PET da 1,5 litri ciascuna, per intenderci le classiche in plastica per acqua o bibite. Per la moquette il numero di bottiglie sale a sessantadue: “L’orizzonte è produrre i rivestimenti con riciclati puri, destinati a un ulteriore riutilizzo così da dare vita a un circolo virtuoso”, dice Ute Grönheim, capo dello sviluppo materiali di Audi.
Materiali riciclati sono alla base dei rivestimenti anche della Volvo C40 Recharge. Per questo suv coupé elettrico i progettisti del costruttore svedese hanno scelto di non dotare la vettura di interni in pelle, se non sintetica, e di ridurre a zero la lavorazione con gli acidi di qualsiasi componente.
La stessa scelta fatta da Mazda per il suv coupé elettrico Mx-30, dove all’interno dell’abitacolo l’unico elemento in pelle è il rivestimento del volante, mentre il resto è foderato con tessuti provenienti da materiali riciclati. Consolle centrale e maniglie interne sono, addirittura, di sughero. Nessuna paura: “E’ trattato in modo da resistere a qualsiasi pressione”, assicurano i progettisti Mazda.