Ultimo aggiornamento  09 giugno 2023 00:37

Ferrari 275 GTB, all'asta la coupé delle star.

Elisa Malomo ·

Negli anni Sessanta, la Ferrari 275 GTB azzurra targata 64 SW 75 era un lieto avvistamento per tutti i paparazzi, dal momento che apparteneva a due tra i divi più acclamati dell'epoca: Roger Vadim e Jane Fonda. La coupé di Maranello del 1966 ha motorizzato una delle storie d'amore più celebri del mondo del cinema, e a distanza di tanti anni torna sotto i riflettori in occasione di un'asta organizzata da Rm Sotheby's il prossimo 15 giugno a Palazzo Serbelloni a Milano.

Se “Un colpo da due miliardi” (1957) è il titolo di uno dei primi film con cui il regista francese iniziava a farsi largo nell'universo cinematografico, oggi l'importo per aggiudicarsi il prezioso lotto avrà tre zeri in meno: il migliore offerente che intende mettersi alla guida della vettura dovrà essere disposto a staccare un assegno almeno dai 2 a 2,5 milioni di euro. Un prezzo proibitivo solo a prima vista se si considera che, dopo una lunga serie di passaggi di mano, l'esemplare è stato sottoposto alle cure dell'officina Ferrari Classiche, e conserva telaio, motore e cambio originali.

Una passione per le Ferrari

A rendere unico l'evento contribuisce una curiosa coincidenza: l'auto andrà all'asta esattamente 55 anni dopo essere stata consegnata al regista e attore francese. Il 15 giugno, infatti, è lo stesso giorno in cui, nel 1966, Roger Vadim (all'anagrafe Roger Vadim Plemiannikov) si recò presso il rivenditore ufficiale Ferrari a Parigi per ritirare la splendida berlinetta in tinta azzurra con gli interni in pelle nera, prima di intestarla - tre mesi più tardi - all'allora moglie Jane Fonda. 

Non si trattò della prima Ferrari acquistata da Vadim. La nuova auto andava infatti a sostituire la precedente 250 GT SWB California Spider, un altro modello esclusivo e molto gettonato dai divi del cinema (anche Alain Delon ne aveva un esemplare, venduto nel 2012 per 5,8 milioni di dollari).

Stradale derivata dalle corse

Offrire un'auto in grado di trasformarsi da granturismo stradale a oggetto da pista. Con questi presupposti, nel 1964, Enzo Ferrari presentava al Salone di Parigi la 275 GTB come erede della Ferrari 250 e in risposta alla Lamborghini 350 GTV.

A prima vista, la coupé era un concentrato di eleganza. Tuttavia, le risultava difficile reprimere la sua vocazione da sportiva una volta scesa in strada. Con la giusta dose di energia sul pedale dell'acceleratore, la 275 GTB sfruttava tutta la potenza del suo V12 da 3,3 litri alimentato da tre carburatori Weber, che arrivava a sprigionare 280 cavalli di potenza massima.

Lo stile, inconfondibile, è ancora una volta quello di Pininfarina (si tratta dell'ultima vettura prodotta sotto la direzione di Giovanni Battista “Pinin” in persona). La coupé vantava molte peculiarità stilistiche in comune con il mondo delle corse, come le uscite d'aria laterali, la coda tronca e i fari carenati.

Fuori una filante carrozzeria in acciaio, dentro due posti secchi e il giusto spazio per chi, come la giovane coppia del cinema, si spostava fra un set e l'altro, che fosse nella Parigi di Roger Vadim o nella California meridionale di Jane Fonda.

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