La CB1000R, la punta di diamante della gamma “Neo Sports Cafè” di Honda si rinnova, anche con la "Black Edition", e si conferma modello che soddisfa il minimalismo caro alla maggior parte dei motociclisti, visto che i suoi controlli elettronici, sebbene efficacemente pensati allo scopo di dare sicurezza, non si sostituiscono totalmente alle abilità di chi si mette alla guida.
Perciò l’Abs a due canali non è “cornering”, ma vi sono i dispositivi di gestione della trazione, regolazione della potenza erogata e della forza frenante del motore, parametri che, se preconfigurati per ciascuno dei tre “riding mode”, possono anche essere completamente personalizzati.
Miglioramenti ergonomici
La posizione in sella è mutata grazie all'avanzamento del manubrio, migliorando un’ergonomia già composta dai distanze naturali. Grazie ai “comandi” fedeli ai voleri del pilota, la CB1000R “calza” alla perfezione, asseconda puntualmente quanto gli si richiede.
Pieno di carburante compreso, si avvicina ai 210 i chili di peso della CB1000R, meno di tanti maxi scooter. Una relativa leggerezza che si sposa a una ciclistica equilibrata, su cui è possibile operare alcune regolazioni delle sospensioni. Indubbiamente capace di entrate in curve sempre precise, la CB1000R cambia direzione rapidamente, la sua stabilità sui tratti veloci è sostanziosa, insomma, mette chi guida a proprio agio, stancando poco anche dopo aver coperto lunghe distanze.
145 cavalli
Ci si può andare forte, indubbiamente, ma non si pensi che passeggiarci in “souplesse” sia cosa impraticabile: scelta una marcia comoda, probabilmente una terza, data l’erogazione di potenza abbastanza “elastica”, la CB1000R consente ci si rilassi osservando i panorami. Sono 145 i cavalli che esprime, in quantità generosi, ma che arrivano a terra comunque duttili. Non è difficile prendere confidenza con la manopola dell’acceleratore nelle uscite di curve, anche per questo la percezione generale di controllo è sensibilmente aumentata.
La versione "Black" adotta di serie il cambio elettronico, che non richiede di tirare la frizione, ne in accelerazione ne in frenata, se non per partire da fermi. In più, sul modello nero, c’è sia la forcella Showa che ha gli steli col riporto Dlc, sia una piccola “unghia” che deflette il vento frontale. La frizione “antisaltellamento” è comune alle due versioni.
Stesso discorso per la strumentazione Tft a colori da 5 pollici, che propone diverse interfacce e accoglie il sistema proprietario di connessione vocale denominato Honda Smartphone Voice Control. Nonostante i miglioramenti apportati, le Honda CB1000R costano 500 euro in meno della serie precedente: la “base” si prende con 13.390 euro, ne servono 14.890 per la Black Edition.