Dopo 40 anni sono di nuovo assieme. Porsche ha fatto una sorpresa non da poco all’ex rallysta Walter Röhrl, restaurando in gran segreto la 924 Carrera GTS con cui il 15 maggio del 1981 corse la sua prima gara per la Casa di Zuffenhausen.
La prima Porsche da corsa
Röhrl prese parte alla sua unica stagione di rally con Porsche proprio a bordo di questa vettura, che rappresentò quindi il primo legame tra il pilota e il costruttore. L’anno seguente Röhrl passò al team Opel, vincendo il suo secondo titolo rally, e successivamente venne ingaggiato da Lancia e Audi nel leggendario gruppo B. I destini di Röhrl e Porsche si incroceranno di nuovo solo molti anni dopo, quando il pilota tedesco diventerà collaudatore e uomo immagine della Casa di Stoccarda (ruolo che riveste tuttora).
Un legame che Porsche ha voluto celebrare tramite un altro ritorno alle origini, ovvero sorprendendo Röhrl con l’esemplare - restaurato dal reparto heritage - di 924 Carrera GTS guidato in gioventù dal pilota, fino ad ora conservato all’interno del museo di Stoccarda. La reunion tra il rallysta e la sua vettura è avvenuta in forma privata in occasione del 74esimo compleanno di Röhrl, lo scorso 7 marzo, ed è stata resa pubblica solo alla vigilia della prima gara assieme, l’International ADAC Metz Rally del 15 maggio 1981.
Motore originale
La speciale Porsche 924 Carrera GTS era la quinta di sette vetture da corsa realizzate, ed era dotata di un propulsore sperimentale (era privo di numero seriale) a quattro cilindri in linea da 2,0 litri, sovralimentato tramite turbocompressore. Il motore è riuscito a sopravvivere all’intera stagione rallystica senza incappare in rotture, e muove l'auto ancora oggi, con all’attivo 10.371 chilometri, tutti percorsi fra prove speciali e trasferimenti.
“Questa vettura mi ha aperto le porte del mondo Porsche” ha affermato Röhrl. “E’ una gradita sorpresa e un bel salto indietro nel tempo. Dall’ultima volta che l’ho guidata sono passati quarant’anni e non l’ho più vista, non sapevo neanche che esistesse ancora”.
Impegnativa da guidare
“Ricordo che da pilota abituato ai motori aspirati, quale io ero all’epoca, passare al propulsore sovralimentato della Porsche 924 mi fece diventare matto. Bisognava cambiare completamente lo stile di guida. Il ritardo del turbo era enorme, e per andare veloce era necessario iniziare ad accelerare molto prima del normale, oltre a tenere il motore costantemente a un numero di giri elevato. Ma l’auto si rivelò competitiva fin da subito. Non tanto per la potenza, quanto per l’handling e la trazione. E poi era affidabile, tutto ha continuato a funzionare, come tipico di Porsche”.
“La più grande difficoltà è stata tenere Walter all’oscuro di tutto” ha aggiunto Kuno Werner, a capo del progetto. “Volevamo che la 924 fosse una vera e propria sorpresa di compleanno, ma Walter Röhrl a Zuffenhausen è ovunque, conosce così tante persone che sembrava impossibile restaurare questa vettura senza che lui lo scoprisse”. Alla fine, come si può notare dai traversi, il due volte campione del mondo di rally sembra essere rimasto decisamente soddisfatto dell’omaggio.