Il centro di analisi Jato Dynamics ha calcolato le emissioni di CO2 medie per ciascun segmento di mercato, basandosi sui dati delle vetture immatricolate in Europa nel 2020 (ponderati per i volumi di vendita). Come facilmente immaginabile, il segmento che produce meno emissioni è quello delle citycar, mentre le supercar hanno l’impatto maggiore in assoluto, ma tra questi due estremi si sono registrate delle sorprese.
Il peso della Tesla Model 3
Stando ai dati di Jato Dynamics, nel 2020 gli unici due settori ad aver raggiunto l’obiettivo europeo di 95 grammi di CO2 per chilometro sono stati le segmento A e le B (utilitarie), rispettivamente con una media di 90,5 e 94,7 grammi di CO2/chilometro. Al terzo posto, di poco oltre il limite, le segmento D (berline e station wagon medie) con 95,1 grammi, che fanno meglio delle segmento C (100,6 grammi), per lo più compatte a 5 porte.
Un risultato inaspettato, dal momento che le berline medie (come la Bmw Serie 3 o la Mercedes Classe C) hanno in genere dimensioni, pesi e propulsori più importanti rispetto ai modelli di segmento inferiore. Secondo Jato Dynamics, il merito va soprattutto all’elettrica Tesla Model 3, che nel 2020 è stata la segmento D più venduta in Europa, con 86.287 unità su 504.700, riuscendo così ad abbassare la media di emissioni dell’intero settore.
In secondo luogo, i risultati riflettono il fatto che le vendite del segmento D sono costituite soprattutto da modelli di marche premium, che hanno puntato molto sui powertrain ibridi. Al quinto posto, troviamo poi le berline e le station wagon superiori (segmento E), che hanno una media di 105,9 grammi di anidride carbonica per chilometro.
Le vetture a ruote alte
Dal sesto posto in poi, con emissioni da 109,2 grammi a salire, troviamo suv e monovolume di segmento B,C,D, ed E. In questo caso non vi sono sorpassi tra una fascia di mercato e l’altra, ma è comunque importante fare alcune osservazioni. In base ai dati, le vetture a ruote alte si confermano più inquinanti sul piano della CO2 rispetto alle berline, e a dimostrarlo è il fatto che i suv compatti (secondo segmento per vendite in Europa) hanno emissioni superiori alle vetture di fascia executive.
Le monovolume, inoltre, hanno registrato in tutti i casi emissioni più alte rispetto ai suv della stessa fascia di mercato. Segno che le Case stanno investendo maggiormente sui crossover anche per quanto riguarda le motorizzazioni, mentre lo sviluppo delle monovolume, oggi poco richieste, sta passando in secondo piano. Nella parte finale della classifica troviamo vetture dei segmenti D, E ed F, come ammiraglie, suv di lusso, e auto sportive, con l’apice rappresentato dalle supercar (in media 245,7 grammi di CO2/chilometro).