È stupefacente come, già soltanto sedendosi alla guida, l’imponente stazza della Triumph Rocket 3 sembri scomparire come d’incanto. Il livello d’integrazione fra l’uomo e la macchina propone una sella abbastanza bassa, per cui l’appoggio dei piedi a terra si fa rassicurante, mentre le braccia si distendono con una certa naturalezza verso il manubrio, mentre le gambe si allungano comodamente verso le pedane avanzate. Alla sorprendente ergonomia, accendendola, fa letteralmente eco il suono del motore tre cilindri, pieno dei suoi 2.500 centimetri cubici, valore da record per una moto di serie. Copiosità da cui scaturiscono 167 cavalli, in assoluto non tantissimi, benché a sbalordire siano i 221 newtonmetri di coppia motrice, forza da rimorchiatore portuale.
La Rocket 3 pesa 18 chili in meno del precedente modello e i 294 chili sembrano annullarsi nel momento in cui ci si muove. Guidare una Rocket 3 è un’esperienza sensoriale, dapprima la vista, quindi il tatto, poi l’udito sono completamente coinvolti. Pacata se si volesse andare in “souplesse”, le sue accelerazioni toccano innanzitutto l’animo, oltre che “strappare” le braccia, perciò lo schienalino del passeggero, che sulla versione GT è di serie, è accessorio volto a tutelarne l’incolumità, più che a dargli comfort.
Comoda e maneggevole
La Rocket 3 si fa beffe della sua lunghezza quando deve cambiare direzione, relativamente agile ad entrare in curva, in velocità è solida nell’interpretare le traiettorie, stabile nei rettilinei autostradali. Tutto sommato la sua guida non è affatto difficile, la maneggevolezza è buona, si fa portare con poco impegno.
Merito anche del parabrezza che ripara sufficientemente la testa dal vento frontale, aspetto che - sommato a un morbido comando idraulico della frizione, alle pedane regolabili a piacimento, assieme alla qualità delle sospensioni Showa, anch’esse regolabili, e a una trasmissione finale a cardano, che mai fa rimpiangere l’elasticità di un analogo sistema a catena - contribuisce a uno scarso affaticamento del pilota, anche durante lunghi trasferimenti.
Tecnologia premium
In autostrada viene ulteriormente in aiuto il “cruise control”, mentre i “riding mode” sono tre, oltre uno personalizzabile; presente anche il controllo di trazione, mentre l’Abs è di tipo Cornering, cioè capace di agire efficacemente anche a moto inclinata.
L’impianto frenante si compone di un potente sistema Brembo Stylema, che assicura spazi di frenata relativamente brevi. Per evitare arretramenti durante le partenze in salita, la Rocket 3 adotta lo “Hill Start Control”. La dotazione di livello “premium” comprende anche manopole riscaldabili e una strumentazione Tft a colori in grado di variare la luminosità secondo la luce esterna: il sistema di connettività Bluetooth è optional.
Triumph dichiara un consumo medio pari a 6,8 litri di benzina ogni 100 chilometri, siamo riusciti a percorrerne una ventina con un litro. La Triumph Rocket GT 3 è disponibile in due colorazioni, il prezzo parte da 23.900 euro.