Stellantis prevede che quest’anno raggiungerà gli obiettivi europei sulle emissioni di anidride carbonica anche senza acquistare crediti ambientali da Tesla, come successo a Fca nell’ultimo periodo. Lo ha confermato in un'intervista al settimanale francese Le Point il ceo del gruppo nato nel 2020, Carlos Tavares.
Fca ha speso circa 2 miliardi di euro per acquistare crediti di CO2 europei e statunitensi dal produttore di veicoli elettrici di Fremont nel periodo 2019-2021. "Con la tecnologia elettrica che Psa ha portato a Stellantis - ha detto Tavares - soddisferemo autonomamente le normative sulle emissioni di anidride carbonica già da quest'anno. Così, non avremo bisogno di fare appello ai crediti europei per la CO2 e Fca non dovrà più fare pool con Tesla o chiunque altro".
Un portavoce di Stellantis ha confermato che la società sta discutendo con l’azienda californiana sulle implicazioni finanziarie della decisione di interrompere l'accordo in essere.
Un aiuto per i conti
Tesla, che produce solo vetture elettriche, guadagna crediti per il superamento delle norme sulle emissioni e sul risparmio di carburante e li vende alle altre case automobilistiche che non raggiungono i minimi richiesti dalla legge.
La cessione dei crediti ambientali ai rivali ha aiutato i conti del costruttore californiano che, nel primo trimestre 2021, ha annunciato profitti per 1,84 miliardi di dollari, a un passo dal suo record storico di 1,85, e ha guadagnato 518 milioni (il 46% in più rispetto all’anno precedente) proprio dalla vendita di questi crediti.
Presto nuove regole
Gli attuali regolamenti comunitari richiedono a tutte le case automobilistiche di ridurre le emissioni di CO2 per i veicoli privati a una media di 95 grammi per chilometro. Presto, tuttavia, la Commissione europea proporrà una stretta in proposito e nel 2030, l'obiettivo potrebbe essere abbassato a meno di 43 grammi per chilometro.