Anche ad aprile il mercato automobilistico italiano fa registrare un andamento negativo. Secondo i dati forniti dal ministero dei Trasporti ed elaborati dall'Unrae (l’associazione dei costruttori esteri), lo scorso mese le immatricolazioni sono diminuite del 17,1% rispetto allo stesso periodo del 2019 (il confronto con l’aprile 2020 sarebbe stato poco rappresentativo per via dell'effetto del lockdown): le nuove targhe sono state 145.033, ovvero 29.900 in meno rispetto a due anni fa. Complessivamente il primo quadrimestre archivia 592.181 unità immatricolate, in calo del 16,9% se comparate con il gennaio-aprile 2019.
I marchi
Fiat rimane il primo costruttore in Italia per numero di immatricolazioni: lo scorso mese ha targato 23.237 vetture a fronte delle 29.658 dell'aprile 2019 (-21,6%). Al secondo posto con 13.702 auto troviamo Volkswagen, che perde il 10,4%, terza Peugeot con 9.022 unità, in perdita dell’11,7% rispetto a due anni fa. Buone le performance di DS (+33%), Skoda (+10,9%), Bmw (+4,5%), Mercedes (+5,7%) e Audi (+6,9%). Male Renault (-42,3%), Alfa Romeo (-56,3%), Nissan (-51,3%) e Smart (-79,1%). Ad aprile spicca un risultato particolarmente negativo anche da parte di Porsche (-42%).
I modelli
La preferita dagli italiani rimane nettamente la Fiat Panda, con 10.253 immatricolazioni. Al secondo posto, molto distanziata, la Fiat 500 (5.750 unità), terza la Lancia Ypsilon (5.156 vetture) e quarta la Jeep Renegade (4.111 auto), che supera di poco la Fiat 500X, quinta con 4.106 targhe. La Fiat Panda guida anche la classifica delle ibride più vendute, seguita da Lancia Ypsilon e Fiat 500, grazie alle rispettive versioni mild hybrid, quarta piazza per la Toyota Yaris full hybrid. Ad aprile l’elettrica pura più venduta in Italia è stata la Fiat 500 (1.062 vetture), mentre la Jeep Compass 4Xe è stata l’ibrida plug-in preferita dagli italiani (817 immatricolazioni).
I canali
L’analisi della struttura del mercato mostra un rallentamento dei privati che perdono l’8,1% delle immatricolazioni, per l’affievolirsi del contributo dato dagli incentivi. Male anche i settori business, con le autoimmatricolazioni che crollano del 27,5%, il noleggio a lungo termine scende del 6,6%, mentre il breve termine del 53%.
Le alimentazioni
Le alimentazioni confermano la fortissima ascesa delle auto ibride che, anche ad aprile - come ormai accade da inizio anno - sono la seconda motorizzazione preferita dagli italiani e, con il 28,7% di quota di mercato, sorpassano il diesel in progressivo calo, al 22,8%. Stabile al primo posto il motore a benzina al 31,9%. Non accenna a fermarsi la crescita delle vetture elettriche, la cui quota ad aprile è del 3,3%: erano 1.193 ad aprile 2019, mentre lo scorso mese sono state 4.851.
Le previsioni
“Il PNRR del Governo - ha commentato il Presidente dell’Unrae Michele Crisci - sembra aver trascurato il settore dell’auto. E’ importante, perciò, che vengano presto trovati altri strumenti normativi per rendere strutturali gli Ecobonus per le vetture ‘green’ con emissioni fino a 60 grammi per chilometro di CO2. Nel breve periodo, invece – ha aggiunto Crisci – è urgente il rifinanziamento degli incentivi per le vetture della fascia 61-135 grammi per chilometro, che finora nell’ottica della sostenibilità hanno dato il contributo più rilevante”. L’Unrae stima che In assenza di rifinanziamento degli incentivi, nel prosieguo dell’anno, potrebbero essere a rischio ben oltre 300mila immatricolazioni.