Ultimo aggiornamento  25 marzo 2023 12:33

Hyundai Kona, ora è anche mild hybrid.

Angelo Berchicci ·

Hyundai proprio non ne vuole sapere di sfoltire il listino della suv compatta Kona. In occasione del restyling, la Casa coreana ha infatti ulteriormente ampliato le possibilità di scelta. Con il risultato che il crossover continua a essere disponibile nelle varianti 100% elettrica e full hybrid, a cui ora si aggiungono le versioni a benzina e diesel mild hybrid a 48 volt, oltre a quella entry level non elettrificata.

Queste sono proposte a seconda della motorizzazione con diversi tipi di trasmissione: si può scegliere tra cambio automatico doppia frizione, manuale tradizionale o manuale intelligente con frizione elettroattuata, mentre la trazione può essere anteriore o integrale (solo sul diesel). Noi abbiamo guidato la 1.0 T-GDI 48V a benzina, con sistema mild hybrid e cambio iMT a 6 marce.

Sempre riconoscibile

Dal punto di vista estetico, la Kona è rimasta fedele a se stessa, con quel suo sguardo un po’ da alieno dato dai gruppi ottici su due livelli. E stata rivista la forma dei proiettori inferiori ed è nuovo anche il disegno della calandra e dei paraurti, che nella zona bassa presentano delle parti non verniciate, comode per proteggere la vettura dai graffi durante i parcheggi. Stesso discorso per gli interni, che sono stati affinati nelle finiture e nei materiali, ma conservano una disposizione dei comandi piuttosto razionale e intuitiva.

L'aiuto dell'elettrico

Sotto il cofano il 3 cilindri 1.0 turbo da 120 cavalli è abbinato a uno starter-generatore che assiste il propulsore endotermico in accelerazione e partenza. L’unità elettrica può erogare fino a un massimo di 16 cavalli ma, come tutti i mild hybrid, non è in grado di muovere da sola la vettura, ed è alimentata da una piccola batteria posizionata nel doppio fondo del bagagliaio (che si ricarica in frenata e rilascio).

Una doppia anima

Alla guida sorprende la capacità della Kona di mutare il proprio comportamento tramite le driving mode. In quella Sport il 3 cilindri si dimostra brillante e reattivo ai comandi dell’acceleratore, grazie alla coppia massima di 172 newton metri che viene raggiunta già a 1.500 giri e mantenuta stabile fino a 4000 giri. Nella Eco la risposta del propulsore è meno pronta e punta sulla progressività, a tutto vantaggio dei consumi, mentre la modalità Normal è una via di mezzo.

Come risultato, la Kona ha una doppia anima: con uno stile di guida attento si riescono a raggiungere tranquillamente i 18 chilometri al litro nel misto, ma all’occorrenza il suv compatto sa anche far divertire tra le curve. Ovviamente non si tratta di una vettura sportiva, ma Hyundai ha raggiunto un ottimo compromesso per quanto riguarda assetto, freni e sterzo, che rimangono adeguati sia per chi cerca una guida rilassata, sia per chi vuole un po’ più di brio. L’insonorizzazione non è impeccabile, e salendo di giri la voce del propulsore diventa percepibile nell’abitacolo, ma senza mai risultare fastidiosa.

Promosso il cambio

Convince il cambio manuale intelligente iMT a 6 marce, con il pedale della frizione che non comanda un attuatore meccanico ma un motorino elettrico. In fase di rilascio la trasmissione manda automaticamente la vettura in folle, spegnendo il propulsore e permettendo il veleggio, con tutti i comandi che rimangono attivi grazie alla batteria a 48 volt. Il sistema è ben tarato, si attiva solo quando è opportuno (nelle discese la marcia rimane innestata per permettere alla vettura di sfruttare il freno motore) ed è rapido e fluido nel riaccendere il propulsore quando si accelera.

In più, la frizione diventa estremamente morbida – vantaggio non da poco in città – e non “strappa”, neanche nelle partenze più maldestre. In base alla modalità di guida, poi, varia anche la risposta della frizione al pedale, mentre gli innesti delle marce sono precisi e poco contrastati. Unico lato negativo: con la trasmissione manuale il cruise control non può essere di tipo adattivo (per quello è necessario il cambio automatico DCT).

Dotazione ricca

Sul fronte tecnologia la Kona non delude. L’infotainment con schermo da 10,25 pollici è optional, mentre di serie su tutte le versioni è da 8 pollici con connettività Android auto ed Apple CarPlay. I sistemi di assistenza alla guida sono numerosi e ben tarati, e la dotazione è piuttosto ricca sin dall’allestimento base Xtech.

Buona la qualità di materiali e finiture dell’abitacolo, così come l’abitabilità per i passeggeri posteriori, anche se chi siede al centro deve fare i conti con il tunnel. Dove la Kona pecca un po’ è nel bagagliaio, che non è tra i più ampi del segmento (i litri sono 360). Il listino della Hyundai Kona parte da 22mila euro, mentre per il 1.0 T-GDI mild hybrid a 48 volt servono almeno 23.350 euro.

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