Era conosciuta come il “lupo travestito da agnello”. Un soprannome dal quale si intuisce il carattere della Mercedes 500E, che sotto le linee sobrie ed eleganti della W124 disegnata da Bruno Sacco celava il 5,0 litri V8 da 326 cavalli della Mercedes SL. Oltre alla sua fama da super berlina in incognito, la 500E è apprezzata dagli appassionati anche per la curiosa storia che sta dietro la sua creazione: è infatti l’unica Mercedes assemblata da Porsche nello stabilimento di Zuffenhausen.
Linea sobria ed elegante
Per la presentazione al Salone di Parigi del 1990 venne scelta una colorazione argento metallizzato, giusto per rendere la Mercedes 500E ancora più discreta. La berlina, infatti, manteneva sostanzialmente invariata la linea della W124 e solo i più attenti potevano notare i parafanghi anteriori e posteriori allargati, così come i cerchi da 16, l’assetto ribassato e il paraurti anteriore con un accenno di splitter.
Un effetto "understatement" appositamente ricercato da Mercedes, che contrastava con le prestazioni di cui era capace la vettura: sotto il cofano trovava posto il V8 da 5,0 litri mutuato dalla 500 SL della serie R 129, capace, grazie ai suoi 326 cavalli, di spingere la berlina tedesca da 0 a 100 in 5,9 secondi e di farle raggiungere i 250 chilometri orari. Una supercar sotto mentite spoglie, che divenne ben presto una delle vetture più desiderate della sua epoca.
Un fascino discreto
Nel 1993 la W124 cambia denominazione diventando la prima Mercedes Classe E, e in base alla nuova nomenclatura la 500E diventa E500 ma - formalità a parte - l’auto rimane la stessa. Dopo un anno arriva la E 60 AMG, realizzata in collaborazione con l’omonimo preparatore, che grazie a un 6.0 V8 da 380 cavalli subentra alla 500E nel ruolo di versione top della Classe E.
Anche in questo caso la linea dell’auto non viene stravolta, ma la potenza superiore richiede cerchi più grandi e un assetto più estremo. Di conseguenza, la AMG risulta più aggressiva della 500E e, in generale, non riuscirà a eguagliare quel suo fascino discreto che ancora oggi è apprezzato dagli appassionati.
Assemblata da Porsche
La Mercedes 500E è conosciuta anche per un dettaglio a dir poco unico, ovvero tutti i 10.479 esemplari della vettura sono stati costruiti quasi interamente da Porsche. Nel 1990 Mercedes era impegnata nell’avviare la produzione della nuova Classe S (serie W140), che per i primi anni si sarebbe affiancata alla precedente, ancora molto richiesta, e contemporaneamente doveva far fronte a una forte domanda per la SL e per la stessa W124.
La Casa scelse quindi di esternalizzare l’assemblaggio della 500E e l’unica azienda nelle vicinanze di Stoccarda dotata di un know how adeguato a una sportiva era Porsche. Secondo l'accordo, a Zuffenhausen si sarebbero dovuti occupare solamente di montare gli organi meccanici sul corpo vettura, mentre il resto della procedura sarebbe stato svolto da Mercedes. Ben presto, però, i tecnici della Stella si resero conto che, per via della maggiore larghezza, le scocche della 500E non erano compatibili con la catena di produzione delle normali W124.
L’intero assemblaggio venne quindi demandato a Porsche, con macchinari interamente trasferiti dallo stabilimento Mercedes di Sindelfingen (nei dintorni di Stoccarda), dove la vettura ritornava alla fine del processo per la verniciatura e le ultime rifiniture (l’intera catena richiedeva fino a 18 giorni di lavorazione per ciascun esemplare). Visto che il coinvolgimento di Porsche giovò all’immagine della 500E, dopo la fine della sua produzione un’altra Casa tedesca, Audi, utilizzò la stessa formula per dare vita alla RS2.