L’Osservatorio sulla mobilità aziendale Top Thousand (composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende) e la rivista Fleet Magazine hanno chiesto a 102 gestori di flotte quali siano le prospettive e di conseguenza i vantaggi, le incertezze e le criticità dell'alimentazione ibrida.
Il campione ha coinvolto oltre 100 aziende e di diversi settori merceologici, per un parco totale gestito di 118.439 veicoli, di cui 106.654 a noleggio e 6.158 unità ibride, mild hybrid, full hybrid e plug-in.
Successo Plug In
La prima risposta che emerge dalla ricerca è che l’ibrido è ormai una realtà per le imprese italiane, soprattutto il Plug In anche grazie agli incentivi. Tra i motivi che spingono i gestori delle flotte a scegliere l'elettrificazione spicca l’abbassamento delle emissioni medie di Co2 (indicato dal 60% degli intervistati), la responsabilità sociale di impresa (segnalato dal 55%), i risparmi negli spostamenti, le tipologie di percorsi e chilometraggi effettuati dai driver (il 57% percorre meno di 100 chilometri al giorno) e l’abbattimento dei consumi (segnalato dal 26% del campione).
Ibrido realtà consolidata
Ma come si è arrivati a scegliere l'ibrido? Il 36% degli intervistati, prima di adottarlo, ha monitorato gli spostamenti e ha verificato le reali esigenze di mobilità. Inoltre, sulle prospettive di crescita dell’auto a basse emissioni lo studio non lascia dubbi: 75 fleet manager su 102 dichiarano di voler aumentare in modo significativo il numero di questi veicoli in flotta nei prossimi 12 mesi. Una previsione di aumento che tocca le 15.500 unità nel giro di un anno, una crescita superiore al 250% rispetto a oggi. L’interesse si rivolge in modo particolare verso l’ibrido plug-in, seguito dal mild e dal full hybrid.
“Lo studio elaborato su un campione altamente rappresentativo - osserva Gianfranco Martorelli, presidente di Top Thousand - evidenzia la ormai consolidata propensione a inserire veicoli ibridi in flotte aziendali, in particolare plug-in hybrid. L’impatto della pandemia non sembra aver rallentato questo processo; le nuove norme penalizzanti sul fringe benefit e gli incentivi governativi stanno anzi supportando questa transizione che si preannuncia inesorabile, ma graduale. La svolta elettrica ci sarà e la mobilità aziendale come sempre farà da apripista, ma ci vorranno diversi anni. Fino ad allora l’ibrido (in particolare il plug-in) rappresenterà una soluzione concreta e sostenibile per ridurre in modo significativo le emissioni del proprio parco, evitando le ansie e le attuali limitazioni connesse alla tecnologia elettrica”.