Bugatti festeggia i 30 anni della EB 11. Un modello che nel 1991 ha segnato la rinascita del marchio per opera dell’imprenditore italiano Romano Artioli, dopo che nel 1963 aveva cessato la produzione nello stabilimento francese di Molsheim sotto il controllo della società spagnola Hispano-Suiza convertita alla fabbricazione di motori marini.
"Parte della storia del marchio"
"Romano Artioli è parte della storia del nostro marchio. È stato grazie alla sua iniziativa e perseveranza che Bugatti è stata ripresa. L'energia, l'entusiasmo e la sua irresistibile passione hanno contribuito a trasportare l'azienda nel ventunesimo secolo", ha detto Stephan Winkelmann, presidente di Bugatti.
Nato nel 1932 vicino a Mantova, città natale di Tazio Nuvolari, all'età di 20 anni Artioli apprese la notizia che Bugatti stava per chiudere i battenti e si impegnò: "Se nessuno reagisce lavorerò tutto il tempo necessario per riportare un giorno in vita il marchio". Cosi fece, ci impiegò 39 anni.
Verso la metà degli anni '80 iniziò a negoziare la vendita del marchio con il Governo francese e nel 1987 venne fondata la nuova Bugatti Automobili SpA di cui diventò il presidente. Voleva far risorgere l'azienda a Molsheim, luogo che reputava paragonabile a Maranello in Italia o Hethel in Inghilterra. Per diverse problematiche la produzione venne però spostata in Italia nella Terra dei Motori a Campogalliano alla periferia di Modena.
La "Fabbrica Blu"
Lì, sotto la guida dell’architetto Giampaolo Benedini, cugino di Artioli, fu costruito quello che allora fu lo stabilimento automobilistico più moderno del mondo: la famosa “'Fabbrica Blu'' con un'area di 240mila metri quadrati nella quale venne realizzata anche una pista di prova.
Proprio tra i cordoli e le chicane di quest’ultima venne testata la EB 110, unica auto ad essere costruita dalla rinata Bugatti, prima che il marchio subì un altro periodo di “letargo” cominciato nel 1995 e terminato con l’acquisto da parte del gruppo Volkswagen nel 1998 quando i tedeschi riportarono la produzione a Molsheim.
Solo 128 esemplari
La EB 110 è stata prodotta in soli 128 esemplari, ma è una delle auto più significative e importanti che hanno segnato la storia della Bugatti. Nelle intenzioni di Artioli avrebbe dovuto superare i limiti in termini di prestazioni e qualità di ogni vettura prodotta precedentemente dalla azienda. E al momento del debutto, il 15 settembre del 1991, giorno del 110mo compleanno di Ettore Bugatti da cui prese il nome, era l’auto sportiva più potente al mondo della sua categoria.
Il primo telaio in carbonio prodotto in serie
Tra le innovazioni la EB 110 aveva il primo telaio in carbonio prodotto in serie e impiegava un motore V12 da 3,5 litri con 5 valvole per cilindro e 4 turbocompressori, associato ad una trazione integrale e capace di sviluppare 550 cavalli per farle raggiungere una velocità massima di oltre 351 chilometri orari. Numeri da brivido che ancora oggi fanno invidia a molte supercar.