Nella gara che ormai coinvolge per amore e per forza tutti i costruttori a essere sempre più virtuosi, Toyota – già leader mondiale dell’ibrido – lancia la versione plug-in di Rav4 restando in famiglia. È il suv più venduto al mondo, oltre 10 milioni di unità dal 1994 e adesso alla quinta generazione. Per il costruttore jap è uno sbarco in grande stile nel sistema ricaricabile, dopo un paio di timidi tentativi sulla Prius: il full hybrid resta la stella polare del marchio che lo ha inventato – il 70% delle vendite nel 2025 è l’obiettivo – ma l’elettrificazione corre ed era dunque necessario fare un salto.
I tre motori
Toyota Rav4 Plug-In Hybrid mantiene le stesse forme e dimensioni importanti (4,60 metri) della sorella full hybrid (stessa piattaforma con baricentro basso, punto di forza), distinguendosi esternamente per qualche dettaglio. Sotto cambia invece molto: al quattro cilindri benzina di 2500 di cilindrata è stata aumentata la potenza, 185 cavalli, e gli sono stati associati un motore elettrico ancora più dotato da 134 chilowatt (88 sull’ibrido pieno), più lo stesso piccolo motore sull’asse posteriore da 40 chilowatt per la gestione della trazione integrale intelligente (cioè quando serve), con infine una batteria più capiente agli ioni di litio da 18,1 chilowattora. Potenza complessiva dichiarata 306 cavalli (244 chilowatt), 6 secondi nello 0-100 nonostante un peso di quasi duemila chili, emissioni di CO2 pari a 22 grammi per chilometro.
Promessa mantenuta
Il consumo dichiarato è irrisorio: 1 litro per cento chilometri, apparentemente roba da scienziati dell’omologazione Wltp. Ma che già la sorella Rav4 full hybrid avesse bassi consumi soprattutto in città e nonostante la stazza, è cosa nota. E allora nel nostro test siamo andati a verificare quanto dichiara il costruttore sull’autonomia della batteria del plug-in: 75 chilometri in sola modalità elettrica, addirittura 98 nel ciclo urbano.
Bene, andando su strade in pianura extraurbane a traffico lento e per una quindicina di chilometri rapidamente in autostrada, abbiamo percorso a batteria "full" 70 chilometri, con il display che segnava 1 chilometro di autonomia residua. Due cavi in dotazione per la ricarica: con quello per i 6,6 chilowatt da una wallbox, bastano due ore e mezza. Quattro le modalità di guida per il sistema ibrido, più le classiche tre (Normal, Eco, Sport) che cambiano qualcosa nella risposta del pedale dell’acceleratore.
La forza dell'elettrico
La Toyota Rav4 ibrida plug-in è un veicolo confortevole e spazioso da famiglia con una capacità del bagagliaio da 520 litri e con una buona risposta del sistema sospensivo quando si passa su asfalto irregolare e nonostante i cerchi da 19 pollici. Si parte sempre a zero emissioni e la potenza del motore elettrico è esuberante. Al punto da far dimenticare sia il peso notevole che il cambio Cvt, che non trasmette quel rumore di trascinamento quando per esempio si preme forte sul pedale dell’acceleratore per un sorpasso deciso. Qualche critica solo ai fruscii aerodinamici alla massima velocità autostradale, percepibili nell’abitacolo nonostante i doppi cristalli.
Due allestimenti e prezzi
I sistemi di assistenza alla guida sono quelli soliti e moderni e soprattutto di serie, mentre la cura nell’assemblaggio e nei materiali ha fatto un passo avanti. Toyota Rav4 Plug-In Hybrid è già in prevendita, nella concessionarie da aprile, due allestimenti al lancio: Dynamic+ e Stile+ (versione guidata), prezzi rispettivamente da 55.500 euro e da 60.000 euro, che con incentivi Toyota più incentivi da eventuale rottamazione diventano 45.500 euro e 49.000 euro.