Continua il trend negativo per il mercato automobilistico italiano. Secondo i dati forniti dal ministero dei Trasporti ed elaborati dall'Unrae (l’associazione dei costruttori esteri), a febbraio le immatricolazioni sono diminuite del 12,3% rispetto a un anno prima: le nuove targhe sono state 142.998, contro le 163.124 del febbraio 2020. Complessivamente, nei primi due mesi del nuovo anno la flessione è stata del 13,1%, per un totale di 41.846 unità perse da gennaio.
I marchi
Fiat rimane il primo costruttore in Italia per numero di immatricolazioni: lo scorso mese ha targato 22.769 vetture a fronte delle 27.822 del febbraio precedente (-18,16%). Al secondo posto con 10.969 auto troviamo Volkswagen, che perde il -32,35%, ed è ormai insidiata da Peugeot, terza con 10.671 immatricolazioni (-1,4%). Seguono Ford (-10,84%), Toyota (+5,63) e Citroën (+2,61%). Solo sesta Renault, che perde il -33,46%. Positive le prestazioni di Suzuki (+54,36%), Volvo (+23,37%) e Mazda (+14,79%), la peggiore, invece, è Alfa Romeo (-54,57%).
I modelli
A febbraio la preferita dagli italiani rimane nettamente la Fiat Panda, con 13.492 immatricolazioni. Al secondo posto, molto distanziata, la Lancia Ypsilon (3.866 unità), terza la Ford Puma (3.855 auto) e quarta la Toyota Yaris (3.741 vetture). Gli stessi nomi, ma con un ordine parzialmente diverso, guidano anche la classifica delle ibride più vendute, a conferma del fatto che le versioni mild hybrid sostengono le vendite dei rispettivi modelli.
In questo caso, al primo e secondo posto continuiamo a trovare la Fiat Panda e la Lancia Ypsilon, ma il terzo gradino del podio appartiene alla full hybrid Toyota Yaris. Quarta la versione micro-ibrida della Ford Puma. L’elettrica pura più venduta a febbraio è stata la Fiat 500 (583 unità), che ha fatto meglio di Smart Fortwo (545 auto), Renault Twingo (386 vetture) e Renault Zoe (296 immatricolazioni).
I canali
L’analisi dei canali di mercato mette in mostra un andamento diversificato tra i settori economici. Gli acquisti dei privati crescono dell’11,44%, grazie soprattutto all’effetto degli incentivi. I comparti business, invece, permangono in rosso: -5,6% per le flotte, -16,43% per i noleggi a lungo temine, crollo del 71% per il breve termine, mentre la flessione per le auto-immatricolazioni dei concessionari è stata del 33,92%.
Le alimentazioni
A febbraio (come già accaduto il mese precedente) le auto ibride hanno superato le vendite delle diesel: 46.251 immatricolazioni rispetto alle 35.662 delle auto a gasolio. Ma l’evento più significativo è che le ibride sono ormai quasi alla pari delle benzina: queste ultime, infatti, sono state 47.143, circa 1.000 in più. La flessione è stata del 35,69% per le benzina e del 37,34% per le motorizzazioni a gasolio. La crescita delle ibride è differenziata fra le tre tipologie: le full hybrid sono cresciute del 37%, le mild hybrid del 217% e le plug-in hybrid del 298%.Per le elettriche, dopo il grande balzo del 2020, la crescita rimane sostanziosa, ma meno significativa: +35,94%.