Ultimo aggiornamento  01 giugno 2023 12:10

Le youngtimer di Stellantis: tempo di coupé (2ª puntata).

Edoardo Nastri ·

Da sempre le coupé rappresentano l’anima più sportiva ed elegante di ogni costruttore. Non fanno eccezione la Peugeot 406 Coupé e l’Alfa Romeo GT, due vetture che oggi sarebbero da considerare all’interno dello stesso gruppo (Stellantis), ma che quando debuttarono rispettivamente nel 1997 e nel 2003 furono considerate per un periodo rivali dirette. Entrambe a tre porte, entrambe appartenenti a marchi dall’heritage di peso, entrambe opera di centri stile italiani esterni ai rispettivi costruttori: Pininfarina e Bertone.

Peugeot 406 Coupé 3.0 V6

Introdotta sul mercato all’inizio del 1997 e rimasta in commercio fino a ottobre 2004, la Peugeot 406 Coupé è una tre porte elegante dalle linee pulite tipicamente italiane disegnate da Pininfarina. La matita è quella di Davide Arcangeli, designer prodigio prematuramente scomparso nel 2000 all’età di trent’anni, sotto l’occhio vigile di Lorenzo Ramaciotti al tempo capo del design della carrozzeria torinese e nel 2007 chiamato da Sergio Marchionne come responsabile per lo stile di tutti i brand del gruppo Fiat Chrysler.

La 406 Coupé ha un design fluido, armonico ed essenziale ed è stata interamente progettata, ingegnerizzata e prodotta negli stabilimenti di Pininfarina (quello di San Giorgio Canavese per la carrozzeria e quello di Grugliasco per lastratura e verniciatura) in 107.633 unità in sette anni di carriera. Lunga 4,6 metri, larga 1,7 e alta 1,3, la vettura risultata ben proporzionata grazie soprattutto a passo e lunghezza addirittura maggiori rispetto alla versione berlina.

Gli interni erano razionali ed eleganti, con ampio uso, nelle versioni più accessoriate, di pelle e materiali di qualità. Le motorizzazioni proposte erano meno rispetto a quelle montante su berlina e station wagon. La top di gamma era la 3.0 V6 a benzina montato trasversalmente. Durante la prima fase di commercializzazione il propulsore riusciva ad erogare 190 cavalli di potenza, portati a 210 appena due anni dopo per uno 0-100 che si attestava rispettivamente a 8,5 e 7,8 secondi e una velocità massima di 227 e 240 chilometri orari. Il prezzo della 3.0 V6 sfiorava i 66 milioni di lire. 

Alfa Romeo GT 3.2 V6

Concepita come erede ideale delle storiche gran turismo Alfa Romeo e presentata nel 2003 al Salone di Ginevra, la GT è stata un modello di successo nonostante un probabilmente errato posizionamento da parte del costruttore italiano (prezzi da 35.950 euro) e un abbandono progressivo per quanto concerne aggiornamenti e ulteriori sviluppi. Il design dell’Alfa GT è opera della carrozzeria Bertone (la stessa che ha disegnato la mitica Giulia GT nel 1963) a cui Alfa aveva deciso inizialmente di affidarne anche la produzione salvo poi ritirare la commessa (sarà l’inizio della fine per Bertone) e decidere di costruirla a Pomigliano d’Arco.

Il telaio della GT era derivato direttamente da quello della 156 e riproponeva per le sospensioni lo schema a quadrilatero alto all’anteriore e McPherson al posteriore. Lunga 4,4 metri, larga 1,7 e alta 1,3, l’Alfa GT ha riscosso un buon successo (sono circa 80mila le unità vendute) anche grazie a una linea considerata senza tempo e a un capolavoro sotto al cofano: il benzina 3.2 V6 Busso 24 valvole (derivato da quello montato sulla 156 GTA), uno dei propulsori più famosi di sempre.

Il 3.2 era in grado di sviluppare una potenza di 240 cavalli per 300 newtonmetri di coppia abbinato a un cambio manuale a sei marce. Le prestazioni erano di tutto rispetto: 0-100 in 6,7 secondi e velocità massima di 243 chilometri orari. L’uscita di produzione dell’Alfa Romeo GT modello è datata 2010, appena sette anni dopo l’inizio della sua carriera e senza aver conosciuto un’erede. 

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