MILANO – Guardando distrattamente la Artura, nuova supercar ibrida plug-in di McLaren, verrebbe da pensare che si tratti di un modello aggiornato solo in estetica e contenuti. Non è così. La McLaren Artura apre un nuovo capitolo nella storia del costruttore inglese: è il primo modello costruito sulla nuova piattaforma in carbonio (prodotta da McLaren nel Regno Unito) pensata per accogliere powetrain elettrificati e si inserisce in un segmento, quello delle supercar compatte, in cui al momento è l’unica ad offrire la doppia alimentazione benzina-elettrica.
Se il design rimane fortemente legato agli attuali modelli di casa McLaren, sotto la pelle dell’Artura è avvenuta una rivoluzione. Al posto del classico V8 ora c’è un più piccolo 3.0 V6 biturbo da 585 cavalli che lavora insieme a un motore elettrico da 95 cavalli (solo 15 chili di peso per un totale vettura di 1.498), alimentato da un pacco batterie da 7,4 chilowattora che permette all’Artura di viaggiare a zero emissioni per circa 30 chilometri. Il cambio è l’automatico a 8 rapporti integrato con un differenziale a controllo elettronico.
La potenza complessiva del sistema ibrido arriva a 680 cavalli per 720 newtonmetri di coppia massima e prestazioni brucianti: 0-100 in 3 secondi netti, 0-200 in 8,3 secondi, e 330 chilometri orari di velocità massima raggiungibile (130 in elettrico).
Linee pulite ed eleganti
Il design riuscito dell’Artura (il nome deriva dalla crasi di “Art and Future”) realizzato dal team di Robert Melville è un gioco di buone proporzioni: passo lungo (2,6 metri), compattezza (4,5 metri di lunghezza) e una larghezza generosa (1,9 metri) per una presenza su strada d’impatto. “Tutto c’è per una ragione specifica, abbiamo dato bellezza alla funzionalità”, dice Melville. Il frontale è pulito, data l'assenza di vistose griglie, e leggermente a punta in un gioco di forme utile a incanalare l’aria dove serve.
Lo stesso vale per il fianco con un'alternanza di volumi concavi e convessi e una grande presa d’aria per raffreddare il propulsore posteriore. Particolarmente elegante è la parte alta del veicolo, composta da un pezzo unico in alluminio per tetto e montanti anteriori, entrambi sottili per una buona visibilità.
Il posteriore è forse il comparto più aggressivo caratterizzato da una grande griglia nera che ingloba la fanaleria e i due tubi di scarico. “Le forme permettono un ottimo carico di deportanza alle alte velocità: ecco perché abbiamo deciso di non installare un vistoso spoiler”, dicono i tecnici McLaren.
Interni essenziali
Gli interni sono essenziali, il parabrezza è ampio e tutti i comandi sono a portata di mano per la minore distrazione possibile. Al centro della plancia c’è il display touchscreen da 8 pollici da cui è possibile controllare il sistema infotainment basato su Android e compatibile anche con Apple Car Play, mentre davanti al guidatore la strumentazione digitale riporta tutte le informazioni più importanti per la guida.
Sulla parte esterna della cornice del cluster si trovano i cursori per scegliere le modalità di guida o agire sui controlli di trazione, mentre il volante è totalmente privo di tasti, così come il resto dell’abitacolo, fatta eccezione per i pulsanti di selezione della marcia (la retro è solo in elettrico).
I sedili sportivi sono comodi, ma per chi desidera godersi lunghi viaggi in opzione è possibile sceglierne di più ampi e confortevoli. Il bagagliaio da 160 litri può ospitare due trolley da cabina o tre piccole borse morbide ed è possibile stivare dietro ai sedili un’altra piccola valigia per godersi qualche giorno fuori porta senza troppe rinunce. Completo il pacchetto di sistemi di assistenza alla guida che comprende anche un sistema di telecamere molto utile in fase di parcheggio. La McLaren Artura sarà disponibile a partire dall’estate con prezzi di partenza intorno ai 225mila euro (listino in Germania).